IX° Cinemambiente, il Festival più importante. A emissioni zero
Ambiente e diritti umani, Chernobyl e Global Vision sull'India. Tutto ciò che vorreste vedere è a Torino dal 27 al 31 ottobre
18 October, 2006
Dal 27 al 31 ottobre si svolge a Torino il <b>IX° Festival Cinemambiente</B>, la più importante manifestazione cinematografica italiana a tematica ambientale diretta da <b>Gaetano Capizzi</B>
Oggi <b>Cinemambiente</B>, coerente con gli obiettivi educativi che si propone, è <B>il primo festival cinematografico europeo</B> a <B> “Emissione zero”</B>. L’urgenza dell’effetto serra prevede una riduzione di emissioni inquinanti, in primis l’anidride carbonica, prodotta in grande quantità dalle automobili, dallo spreco energetico e… dal respiro di tutti gli organismi viventi. Con la deforestazione, i principali polmoni del pianeta sono stati danneggiati e non sono più sufficienti come “filtro naturale”, mettendo in pericolo gli equilibri dell'ecosistema da cui anche noi dipendiamo. “Emissione zero” consiste nel quantificare l’impatto energetico delle nostre azioni e compensarlo tramite il rimboschimento e la salvaguardia di aree verdi.
Cinemambiente inaugura con la proiezione del film austriaco “Unser Täglich Brot” (2005), che mostra senza commentare i luoghi in cui in Europa viene prodotto ciò che mangiamo: spazi monumentali, paesaggi surreali e dai suoni bizzarri, all’interno del sistema alimentare che provvede a mantenere gli standard di vita della nostra società.
Per il trentennale della tragedia di Seveso e il ventennale di <B>Chernobyl</B>, Cinemambiente propone <B>Per non dimenticare</B>, una selezione di film, documenti e testimonianze. A questi temi è dedicata anche la mostra fotografica di <B>Mauro Galligani</B>, fotoreporter di fama internazionale (Life, Panorama) presente alla rassegna insieme a <B>Stefania Senno</B>, la bambina il cui volto devastato dalla diossina è stato pubblicato dai giornali di tutto il mondo.
Nella sezione <B>Global Vision</B>, un programma speciale è dedicato a <B>Ambiente e Diritti Umani</B>, realizzato in collaborazione con la sezione italiana di <B>Amnesty International</B>. Sempre più spesso infatti, nel corso delle emergenze ambientali, si verificano contemporaneamente anche gravi fenomeni di violazione dei diritti umani. Saranno presenti al festival attivisti perseguitati per la strenua difesa dell’ambiente nei paesi d’origine, alcuni dei quali “adottati” da Amnesty e poi liberati grazie alla mobilitazione internazionale: <B>Alexander Nikitin</B> (Russia), ingegnere nucleare arrestato nel 1996 per aver redatto un rapporto sulla situazione dei sottomarini nucleari russi; <B>Felipe Arreaga</B> (Messico) fondatore dell’Organizzazione Ecologista della Sierra del Petatlán contro la deforestazione indiscriminata; <B>Ka Hsaw Wa</B> (Birmania), che ha denunciato le violazioni nei confronti della popolazione indigena per la costruzione di un oleodotto tra Birmania e Tailandia e ha intentato una vittoriosa causa contro la multinazionale Unocal; <B>Farid Tukhbatullin</B> (Turkmenistan), condannato per le sue attività di ecologista e per i diritti sociali, attualmente in esilio in Europa.
A ulteriore conferma del prestigio il Festival ha recentemente ricevuto un messaggio da <b>Wangari Maathai, Premio Nobel per la Pace nel 2004</B>: <i>"Sono molto felice che nel programma del festival di quest'anno abbiate riconosciuto il legame cruciale tra ambiente e diritti umani. Il Comitato norvegese per i Nobel, che nel 2004 ha dedicato il Nobel per la pace ai temi dell'ambiente, della buona governance e della pace, ha manifestato così la speranza che il mondo intero comprendesse questi aspetti e che sostenesse i valori che rappresentano questi tre pilastri.
Spero fortemente che gli spettatori del festival vengano ispirati da questa valutazione e sentano di impegnarsi nella promozione di pratiche di gestione ambientale sostenibile e nella promozione di culture di pace all'interno delle loro comunità. Auguro un pieno successo al Festival Cinemambiente 2006 e rinnovo la mia più sincera stima".