Slitta il piano antismog della regione Piemonte
Sospesa la data del 6 novembre,al via a gennaio. A Torino e hinterland si discute di avviare comunque a novembre il fermo dei non catalizzati.
20 October, 2006
L'assessore regionale all'Ambiente ha annunciato in consiglio regionale la "rimodulazione" e il rinvio del provvedimento di blocco dei non catalizzati.
Si parla di gennaio. Ci potrebbe essere qualcosa prima a livello metropolitano torinese ( ma in tal caso probabilmente come iniziativa di provincia e comuni).
Ci potrebbe essere anche un cambiamento negli orari. E' altamente probabile che a determinare lo slittamento siano state le proteste soprattutto di alcuni sindaci come quello di Asti che avevano minacciato di non emettere le ordinanze applicative. Senza le quali non c'è possibilità per i vigili di fare le multe a chi non rispetta il blocco. E' per questo motivo che la presidente Bresso intervistata dalla Stampa punta il dito sulle responsabilità dei comuni
Il piano sulla mobilità della Regione Piemonte sarà rimodulato nel corso della prossima riunione della Giunta regionale, fissata per lunedì 23 ottobre. Lo ha comunicato l'Assessore all'Ambiente, Nicola de Ruggiero, partecipando alla riunione della V Commissione del Consiglio regionale.
La rimodulazione del piano stralcio sulla mobilità definirà localmente la migliore organizzazione possibile delle misure di blocco della circolazione per le auto maggiormente inquinanti, vale a dire Euro 0 benzina ed Euro 0 e Euro 1 diesel. In questa fase di prima applicazione verrà data particolare attenzione alle aree territoriali più critiche, aree in cui sono già stati superati i limiti imposti dalle normative comunitarie.
De Ruggiero ha spiegato che grazie a nuove risorse che provengono dal Ministero dell'Ambiente, saranno ulteriormente incrementate le misure legate al potenziamento del trasporto pubblico locale e alla rottamazione delle auto maggiormente inquinanti, sempre senza obbligo di acquisto di una nuova vettura.
L'assessore ha illustrato inoltre gli ultimi dati sulla qualità dell'aria, da cui emerge che su 54 centraline di rilevamento del pm10 in Piemonte, 31 hanno superato la media annuale prevista dall'UE che, a protezione della salute umana, fissa in 40 µg/mc (microgrammi per metro cubo) la soglia massima annuale di presenza di PM10 e un massimo di 35 giorni all'anno di superamento del limite di 50 µg/mc.
Il presidente Bresso: «E’ solo una proroga per permettere a Province e Comuni di preparare i cittadini. Indietro, però, non si torna. Anzi, si andrà sempre più avanti».