Pasticcio-smog, la Regione rinvia il blocco
LA POLEMICA LO STOP ALLE AUTO PIÙ VECCHIE PREVISTO DAL 6 NOVEMBRE È STATO PRIMA CIRCOSCRITTO A 58 COMUNI E ORA RINVIATO A GENNAIO - da La Stampa del 20.10.2006
20 October, 2006
Emanuela Minucci
L’aria è velenosa? Il clima politico che si è venuto a creare per combatterla lo è ancor di più. Il fatto: ieri, per la seconda volta, la Regione ha deciso di far slittare il provvedimento anti-smog che blocca in garage le auto non catalitiche in 58 Comuni. Ora si parla di metà gennaio. Dalla prima ipotesi del 1° ottobre annunciata dall’assessore all’Ambiente, Nicola De Ruggiero, si era giunti al 6 novembre già deliberato dalla giunta Bresso. Sennonché ieri, la presidente e l’assessore hanno optato per il rinvio. «La data esatta sarà decisa nella prossima giunta: dopo l’Epifania, lunedì 8 o 15». Una non-decisione che ha fatto infuriare (chi in modo conclamato chi in modo più trattenuto) gli altri enti locali.
Il più infuriato? L’assessore all’Ambiente della Provincia Dorino Piras che, almeno sulla carta, dovrebbe coordinare le politiche salva-smog di tutto il territorio, e che stavolta si è sentito davvero preso in giro: «Adesso che gli faccio comodo mi affidano l’incarico di ricalibrare il provvedimento? Assurdo. Prima di tutto perchè sono altri i sistemi che ritengo efficaci e poi perchè, delle due l’una: o l’emergenza c’è, e allora non vedo il motivo di stare a rimandare la messa in campo di un rimedio oppure non c’è...». La soluzione allora? «Torneremo a formare un tavolo, ma mi viene tanta voglia di gridare “arridatece le targhe alterne”. Anche perché io vorrei sapere se supereremo la soglia di attenzione delle polveri per più giorni consecutivi che cosa potremo fare. A quel punto sarà la magistratura a intervenire».
L’auspicio - magari anche solo scherzoso - di Piras è stroncato sul nascere dal sindaco Chiamparino: «Una cosa è certa: magari istituiremo i lunedì a cavallo, ma le targhe alterne quelle sono andate definitivamente in soffitta» dichiara ironico da Roma e deciso a far chiarezza sul tema oggi, rientrato a Torino. «La Regione ha cambiato idea un po’ troppe volte dall’estate ad oggi - aggiunge Chiamparino - il Comune andrà avanti per la sua strada per quanto riguarda il provvedimento che limita agli Euro 3 e agli Euro 4 l’accesso in centro dal 15 gennaio, ma ora si rimetterà attorno a un tavolo insieme con gli altri enti locali per decidere il da farsi».
Blocco sì, blocco no: a infuriarsi non sono soltanto i politici, chiusi nella classica formazione del «tutti contro tutti», ma anche gli ambientalisti che, di fronte a questa retromarcia si dichiarano quanto mai delusi. E mentre a Roma, ieri, il sindaco ha giustamente battuto i pugni per ottenere i poteri speciali almeno sul traffico, gli altri cittadini di fronte a questo nuovo dietro-front si sentono parecchio impotenti.