Smog, la retromarcia della Regione
LOTTA ALL’INQUINAMENTO DIETRO LA DECISIONE LE PROTESTE DI MEZZO MILIONE DI AUTOMOBILISTI E I POCHI MESI A DISPOSIZIONE PER ACQUISTARE UN VEICOLO NUOVO - da La Stampa del 20.10.2006
20 October, 2006
<b>Slitta a gennaio il blocco delle auto più vecchie che doveva partire da novembre in 58 città
Luciano Borghesan</b>
Slitta ancora il provvedimento regionale anti inquinamento che vuole impedire l’uso di auto con motori vecchi (ante 1994) in 58 Comuni. Ora si parla di gennaio, lunedì 8 o 15. Dalla prima ipotesi dell’1 ottobre (fino al 31 marzo) ventilata dall’assessore regionale all’Ambiente, Nicola De Ruggiero, si era arrivati al 6 novembre deliberato dalla giunta Bresso, ma ieri, sentiti i rappresentanti delle Province e degli Ambiti territoriali operativi (Ato), è stato annunciato l’ulteriore rinvio. «La data sarà decisa lunedì in giunta», dice l’assessorato.
E in casi di emergenza? Interverranno le singole Province, per legge tocca a loro. La novità di ieri è anche questa: la Regione dà le indicazioni generali e l’ente provinciale le modella sulla realtà del proprio territorio. Questo vuol dire che restrizioni sul traffico potranno essere decise la prossima settimana laddove i veleni dell’aria supereranno le soglie di allarme e richiederanno interventi per migliorarne la qualità. Provvedimenti che ricadranno sugli agglomerati urbani ad alta densità. Guardando l’area torinese si può fare riferimento ai Comuni che l’inverno scorso furono interessati dalle «targhe alterne».
Quali sono i motivi del ripensamento in Regione? Sono mezzo milione gli automobilisti che dovranno subire i divieti avendo auto vecchie ma utili. Nonostante l’informazione sia stata data in anticipo, troppo pochi i mesi per prevedere - chi può - l’acquisto di un nuovo mezzo.
Da parte sua, De Ruggiero spiega che la giunta rimodulerà il piano rivedendo anche l’organizzazione delle misure di blocco della circolazione per le auto maggiormente inquinanti, vale a dire Euro 0 benzina ed Euro 0 e Euro 1 diesel. Precisa che «in questa fase di prima applicazione verrà data particolare attenzione alle aree territoriali più critiche, aree in cui sono già stati superati i limiti imposti dalle normative comunitarie». Dagli ultimi dati sulla qualità dell'aria, infatti, emerge che su 54 centraline di rilevamento del Pm10 in Piemonte, 31 hanno superato la media annuale prevista dall'Ue. «Grazie alla disponibilità espressa dalle Province - ha spiegato De Ruggiero -, e alle novità sulle risorse e sugli incentivi per la rottamazione adottati dal governo, lunedì in giunta potremo ridefinire le nostre misure». Anche alla luce degli stanziamenti previsti dalla Finanziaria, saranno incrementate le misure legate al potenziamento del trasporto pubblico locale e alla rottamazione delle auto, senza obbligo di acquisto di una nuova. Favorevole alla «revisione» Marco Travaglini, vicecapogruppo dei Ds: «Si tengono in maggior conto le diversità strutturali, ambientali e sociali del Piemonte».
Ma sono le opposizioni a canatare vittoria. Angelo Burzi e Ugo Cavallera, di Forza Italia, rilanciano la richiesta di revocare il provvedimento e di riaprire il dibattito in Consiglio. «Abbiamo ottenuto che il blocco auto - aggiungono il capogruppo di An William Casoni e Gianluca Vignale - sia rimandato a gennaio e l'applicazione demandata alle Province che potranno intervenire con atti più adatti alla realtà territoriale che rappresentano». De Ruggiero non faccia Ponzio Pilato, accusa Deodato Scanderebech (Udc): «Ora non può lavarsene le mani delegando le Province». La Lega insiste per il ritiro del piano antismog: «L’unica soluzione di compromesso - dice Claudio Dutto - è una proroga di due anni, cioè nei tempi previsti dall’Unione Europea».