Bresso: stiamo rischiando la vita
«Molti sindaci fanno resistenza ma non ci sono alternative e devono sapere che possono incorrere in reati penali» - da La Stampa del 20.10.2006
20 October, 2006
«Non siamo i persecutori di automobilisti, trasportatori e commercianti. Le misure antismog sono necessarie per cercare di modificare una situazione ambientale sempre più difficile a causa dell’aumento vertiginoso delle micropolveri. Se non interveniamo siamo tutti moralmente responsabili di un aumento della mortalità in Piemonte. Vorrei essere chiara: stiamo parlando di rischio di vita e non genericamente di lotta all’inquinamento».
Mercedes Bresso, presidente della Regione, interviene dopo settimane di polemiche sulla delibera regionale che coordina i provvedimenti per limitare la circolazione. La giunta ha deciso di posticipare a gennaio l’entrata in vigore delle limitazioni e la presidente annuncia: «E’ solo una proroga per permettere a Province e Comuni di preparare i cittadini. Indietro, però, non si torna. Anzi, si andrà sempre più avanti».
Presidente Bresso se esiste veramente un rischio per la vita umana perché avete deciso di posticipare l’entrata in vigore di queste misure?
«La Regione ha un potere di coordinamento sui piani provinciali e sui Comuni che devono emettere le ordinanze anti-smog. E poi il Governo ha messo a disposizione altri 15 milioni di euro che useremo per aumentare il contributo alla rottamazione delle vecchie auto e i limiti di reddito per accedere a questo provvedimento. Pensiamo di passare da 600 a 1000 euro. Poi abbiamo deciso di avviare una campagna per spiegare i provvedimenti ai cittadini. Vogliamo che siano i sindaci a farlo con gli strumenti che metteremo a loro disposizione».
Forse dovreste spiegarlo ai sindaci e alle forze politiche, anche di maggioranza, che hanno criticato il blocco delle vecchie auto. Come pensa di convincerli?
«E’ vero, c’è stata resistenza da parte di molti sindaci. C'è il timore di provvedimenti impopolari, ma di fronte al rischio di morte non ci sono alternative?
Perchè invece che fare terrorismo psicologico fate slittare il provvedimento?
«Terrorismo psicologico? Gli ultimi dati della direzione ambiente dell’Unione Europea evidenziano come a causa delle micropolveri la speranza di vita in Europa si sia ridotta di 8 mesi. Nelle zone più inquinate si perdono 3 anni di vita. Tutti i capoluoghi di provincia e anche moltissime città medio e piccole della regione rientrano nella fascia più pericolosa. Le soglie di rischio sono nettamente superate e la situazione è in netto e costante peggioramento. E’ stato calcolato che nei prossimi 10-15 anni il tasso di mortalità in Piemonte aumenterà del 4%. A Torino si registrano circa 750 decessi all’anno a causa del pm10. In città la speranza di vita per chi ha più di 25 anni si riduce di un anno. Faccio terrorismo? Sono una persecutrice? Non mi pare. Cerco di intervenire e lo stesso dovrebbero fare i sindaci. La responsabilità penale è loro».
Presidente siamo alle minacce...
«Ma quali minacce. Questi dati sono stati acquisiti dagli uomini del procuratore Guariniello. Lo ripeto: siamo di fronte a possibili reati penali. Allo stesso tempo siamo di fronte alla violazione permanente delle regole comunitarie. C’è una procedura di infrazione in atto. C’è una multa congelata di circa 17 milioni. Non c’è dubbio, se saremo costretti a pagarla quella somma sarà ripartita fra tutti i comuni».
Se la situazione è così drammatica perché la Regione non ha comunicato prima questi dati?
«Perché pochi hanno fatto caso a questi dati tecnici. Tutti si sono preoccupati di difendere interessi particolari: era ora di mettere le cose in chiaro. Forse servirebbe un testimonial più famoso, che si facesse promotore di questa battaglia contro le micropolveri e fosse davvero convicente. Mi piacerebbe che tutta la mobilitazione che è stata fatta contro la Tav venisse messa in campo per combattere le micropolveri perché il Pm10 porta alla morte».