Piemonte: ricalibrato il piano regionale antismog/2
I commenti dai capoluoghi (non Torino) alla nuova formulazione della delibera regionale antismog. Ancora voci critiche a Novara. Ma qualcuno inizia ad essere soddisfatto
24 October, 2006
Soddisfazione viene espressa dall’assessore all’Ambiente <b>Doriano Raise</b> del Comune di Biella: «Sono stato subito informato delle variazioni introdotte dalla giunta Bresso e devo dire che sono decisioni di buon senso che vanno tra l’altro nella direzione da noi auspicata. Esamineremo subito in giunta il nuovo provvedimento che ci lascia il tempo per organizzarci. Il problema PM10 c’è ed è serio ma mi pare che ora ci siano tutti i presupposti per affrontarlo con qualche possibilità di ottenere risultati concreti senza creare disagi eccessivi e danni alle attività commerciali e produttive».
<b>Umberto Fino</b>, assessore all’Ambiente della provincia di Cuneo: «Fermeremo le auto da mezzanotte alle 5 del mattino. E’ una provocazione, ma sicuramente applicheremo i parametri minimi, lasciando ai sindaci la massima discrezionalità nell’interpretazione del provvedimento».
Secondo il sindaco di Vercelli <b>Andrea Corsaro</b>: «Per quanto ci riguarda non cambia nulla e continueremo a studiare il modo per applicare le direttive della Regione nel modo meno penalizzante per i cittadini». L'assessore all’Ambiente della provincia di Vercelli, <b>Francesco Borasio</b>: «Aspetto di leggere con attenzione la delibera definitiva prima di esprimermi sui futuri provvedimenti e poi, in accordo con il Comune che dovrà emettere l'ordinanza, tracceremo il piano degli interventi».
Pur aspettando di leggere attentamente il nuovo testo, all’assessore all’Ambiente del Comune di Asti <b>Giovanni Pensabene</b>, continua a non piacere il blocco delle auto più vecchie: “Bisogna puntare sul traffico e le ZTL. Se la responsabilità è delle vecchie auto, non capisco allora la riduzione dell’orario del blocco. Se il problema riguarda il traffico in generale, perché concentrarsi solo su determinati categorie di veicoli. Bisogna ridurre il traffico di tutti i veicoli attraverso efficaci politiche di mobilità”.
Per <b>Andrea Gnemmi</b>, assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Verbania: “Si tira un sospiro di sollievo. Non so quanto il blocco possa risolvere i problemi, rischia invece di crearli a coloro che raggiungono Verbania dagli altri comuni. In Giunta abbiamo pronto un progetto per l’uso gratuito dei bus elettrici. Il prossimo anno lanceremo questa iniziativa per andare incontro a coloro che vengono da fuori: articoleremo le fasce orarie del blocco secondo le esigenze e attrezzeremo dei parcheggi alla periferia della città”. Gnemmi aggiunge: “Si potrebbe lanciare una provocazione: se non si facesse la TAV, potremmo utilizzare i soldi per creare un sistema di mezzi pubblici efficaci. Bisogna investire nel trasporto pubblico che dovrebbe diventare un’alternativa appetibile all’automobile. Ragioniamo sulle politiche da adottare. Oltre al traffico, un altro grande problema rimane il riscaldamento: esistono ancora vecchi impianti che vanno a gasolio. Bisogna incentivare fonti più pulite come il solare”.
Contattato dalla nostra redazione, l’assessore all’Ambiente <b>Giuseppe Policaro</b> del Comune di Novara, conferma le critiche riportate nell’articolo apparso sul Giornale del Piemonte il 25 ottobre 2006: “Avevo espresso le mie perplessità a De Ruggiero: il provvedimento antismog è discutibile nel merito, ma è sbagliato nel metodo. La Regione ha perso un occasione di dialogo: è mancata la concertazione e la comunicazione tra Regione, enti locali e associazioni di categoria. La Regione ci ha spiazzato più di una volta. Non si può dire ai Comuni di applicare in un mese il provvedimento; cercavamo comunque di rispettare la data del 6 novembre, coordinando la preparazione con Polizia Municipale e azienda dei Trasporti. Poi, a dieci giorni dalla data di partenza, la decisione di rinviare tutto a gennaio”.