Basse di Stura può andare in pensione
da La Stampa del 25.10.2006
25 October, 2006
Rifiuti, non solo problemi. La giornata di ieri ha registrato due buone notizie. La prima riguarda l’intesa sulla discarica di servizio di Montanaro, quella che dovrà ospitare le scorie prodotte nell’arco dei prossimi vent’anni dai due inceneritori a servizio della Provincia: quello torinese del Gerbido e l’altro, ancora in discussione, previsto nell’area Nord. L’accordo sulla discarica, con una capacità di tre milioni di tonnellate, verrà chiuso il 2 novembre.
La seconda notizia potrebbe archiviare il dibattito, con relative polemiche, su un’eventuale proroga di Basse di Stura. Sul tappeto, come è ormai noto, la necessità di individuare una soluzione per smaltire i 2 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti previste fra il 2009 (quando scadrà l’autorizzazione della Provincia al funzionamento della discarica) e il 2011 (data di avvio dell'inceneritore del Gerbido). L’uovo di Colombo potrebbe essere lo studio commissionato in soli tre mesi dall’Associazione d’ambito torinese per la gestione dei rifiuti (ATO), già consegnato al sindaco Sergio Chiamparino, al presidente della Provincia Antonio Saitta e all’assessore regionale Nicola De Ruggiero. Al termine della ricognizione nelle discariche esaurite e ancora attive sul territorio l’ATO ha prodotto una bozza che garantisce lo smaltimento fino a un massimo di 2 milioni 740 mila metri cubi di rifiuti, quindi più della quota preventivata, senza rimandare il controverso pensionamento di Basse di Stura oltre il termine stabilito.
Come? Esclusa la possibilità di sopraelevare le discariche ormai esaurite, sono tre gli scenari individuati dal presidente dell’ATO Paolo Foietta: ciascuno accompagnato da mappe e planimetrie. Sopraelevazione di impianti in esercizio: Cassagna-Pianezza (da un minimo di 20 mila a un massimo di 30 mila metri cubi); Mattie (50-60 mila); la stessa Basse di Stura (la volumetria utile è ancora da determinare). Ampliamento di altre discariche in funzione: Chivasso (200-250 mila metri cubi); Grosso Canavese (da 500 mila a 1 milione di metri cubi); Cassagna-Pianezza (idem). Realizzazione di nuove discariche: Piossasco (400 mila metri cubi) e Bacino Acea Pinerolese (da determinare).
«In questo caso - interviene Foietta - va precisato che si tratta di due discariche già previste nella revisione del Piano provinciale dei rifiuti». Particolare non trascurabile, i sindaci dei Comuni interessati hanno espresso una disponibilità di massima verso i tre scenari messi a punto dall’ATO. Ora non resta che attendere il parere di Regione, Provincia e Palazzo civico. La prima reazione è stata quella del presidente Saitta che ieri, proprio mentre in Consiglio si dibatteva la mozione presentata dai Ds sulla chiusura di Basse di Stura, ha espresso soddisfazione per i tempi e le metodologie del lavoro portato a termine dall’ATO.