Rifkin: "L'Italia è l'Arabia d'Europa"
Per l'economista le energie rinnovabili e l'idrogeno rappresenteranno la terza rivoluzione industriale - da Villaggio Globale del 30.10.2006
31 October, 2006
«L'idrogeno rappresenterà la terza rivoluzione industriale, dopo quelle legate al carbone e al petrolio, in 25 anni saremo in grado di creare una rete distributiva dell'idrogeno per creare energia elettrica che avrà lo stesso principio della rete internet e del “peer to peer”. Come il pc permette di catalogare le informazioni che poi vengono divulgate nella rete, così la cella a idrogeno permette di stoccare e conservare energia per poi metterla a disposizione tramite una rete energetica decentrata e intelligente. Quella che si sta realizzando sarà una vera e propria autostrada europea, dalla Spagna fino alla Slovenia passando per Francia e Italia. E proprio il vostro Paese è l'Arabia Saudita d'Europa, perché dispone di diversi fonti energetiche rinnovabili (eolico, biomasse, solare) da immagazzinare e mettere a disposizione. Il sole, ad esempio, in Italia non splende tutti i giorni, e quindi dobbiamo fare in modo di poter immagazzinare l'energia e renderla fruibile in seguito. Questa energia, per essere conservata, deve essere trasformata in idrogeno che verrà poi distribuito attraverso la rete che creeremo».
Jeremy Rifkin, professore ed esperto di economia e di energie rinnovabili, ha inaugurato questa mattina la cella a idrogeno installata a Modena all'interno del Laboratorio di Domotica di ProMo, installazione resa possibile grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna (Legge 7 per l'innovazione) ed eseguita da Italkero ed Airliquide.
La cella a idrogeno sarà utilizzata per sperimentazioni da parte dell'Università di Modena e Reggio Emilia ed è stata collocata presso il Laboratorio di Domotica di ProMo per metterla a disposizione di un pubblico più ampio possibile.
«La chiave di volta sarà determinata dalla volontà politica dei governi: già nel 2002 Prodi, quando era Presidente della Commissione Europea, diede la luce verde a una sperimentazione da due miliardi di euro sulle energie rinnovabili. È solo in questo modo che il pianeta potrà trovare una via d'uscita alle sue problematiche energetiche. L'errore di Bush è quello di continuare a investire sull'energia legata agli idrocarburi, che presto si esaurirà, e di creare idrogeno in questo modo. Il programma dell'Unione in Italia ha invece puntato molto sulle energie rinnovabili. Nel marzo del 2007, a 50 anni dal trattato di Roma che ha istituito la Comunità Europea, spero che Prodi, Blair, Angela Merkel e gli altri leader europei sappiano cogliere la scommessa di investire su questo nuovo piano energetico europeo. Come la California è stata leader nella rivoluzioni informatica con Silicon Valley, così l'Europa può diventare leader nella nuova rete energetica mondiale».
Rifkin si è detto «orgoglioso di inaugurare questa cella a idrogeno» modenese, anzi ha espresso la sua intenzione di «tornare prossimamente per vederne gli sviluppi».
«È vero, occorrono grandi investimenti e uno sforzo da parte dei governi – ha ribadito Rifkin –. È necessario che ogni regione metta in stato di emergenza il proprio territorio, per stimolare i cittadini a risparmiare energia; serve una partnership con le aziende e le università per sfruttare le energie rinnovabili (è qui che l'Italia ha grandi potenzialità); è necessario diffondere le celle a idrogeno come questa, anche grazie ai fondi governativi; infine è necessario creare questa rete decentrata per produrre, conservare e mettere a disposizione l'energia, proprio come succede per internet. Il potere nelle mani della collettività, “power to the people”».