La lezione che arriva da Monaco
da Repubblica del 12.11.2006
13 November, 2006
<b>Paolo Hutter</b>
LA LOTTA CONTRO LO SMOG - se davvero la si vuole fare fino a rispettare i limiti previsti dalla direttiva europea - sarà dura e impegnativa non solo per i tecnici e gli assessori ma anche per i cittadini. Tra gli impegni c´è anche quello di informarsi e di ragionare per almeno qualche minuto prima di dare giudizi sulle misure prese e su quelle da prendere. Ci sono esponenti politici che puntano solo sul consenso di chi non ragiona e confonde il troppo poco con il troppo. Come fanno a dire che se lo smog non è crollato si dimostra che il provvedimento è troppo "vessatorio" verso i non catalizzati?
Purtroppo si dimostra quasi esattamente il contrario. Pochi giorni di blocco parziale dei non catalizzati, per 30 ore settimanali (6 ore per 5 giorni), neanche totalmente rispettato e fatto rispettare, non sono sufficienti per valutare esattamente a quanto serva l´ordinanza. Bastano però per confermare quanto era già ipotizzabile prima di cominciare, e cioè che ben più drastica è la diminuzione di traffico inquinante necessaria. Intanto sembra di capire - da quel poco che ha detto 5T - che il traffico come flusso complessivo non sia diminuito. Le concentrazioni di micropolveri e di biossido di azoto da lunedì a venerdì sono aumentate a livelli emergenziali, come in tutte le aree urbane della Pianura Padana. Il blocco parziale è probabilmente servito a frenare l´aumento, nessuno può ancora dire con certezza di quanto. Innanzitutto bisognerebbe dare a questa - pur "mini"-ordinanza la sua massima efficacia. I controlli sono un problema strategico, non ci si può affidare solo alla informazione e alla coscienza civica. Abbiamo letto che sono stati messi in campo fino a 140 vigili per fare dagli 800 ai 1000 controlli al giorno. Sette controlli a vigile al giorno sembrano un po´ pochi. Al più presto sarebbe necessario trovare il modo di incrementarli e facilitarli. Sono stato qualche giorno fa a Monaco dove sta per partire un grande piano di fermo permanente (cioè 168 ore la settimana, non 30) dei non catalizzati e degli Euro 1 diesel da un´area centrale molto allargata in cui vivono 400 mila persone. Saranno facilitati dall´entrata in vigore di una legge che rende obbligatoria l´esposizione di un bollino che indica a quale categoria inquinante appartiene il veicolo. Il secondo passo sarà il controllo telematico con videocamere. Ma l´aria di Monaco è più vicina della nostra ai limiti europei. Se loro pensano di farcela con un veto teutonico ai non catalizzati, da noi ci vuole anche molto di più.