Il futuro è il Mater-B
Intervista con Anna Trombetta, biologa e consulente ambientale
14 November, 2006
<b>Dott.ssa Trombetta, i dati che parlano di un 40% di scarti sull’organico e di 30% sulla plastica, possono essere considerati veritieri, o per lo meno in linea con quelli nazionali?</b>
Sinceramente non lo so, non conosco a fondo la situazione.
Dalle informazioni in mio possesso posso dire che l’impianto di Borgaro al momento non è attivo ed è in fase di ristrutturazione. Infatti con la raccolta porta a porta la “pulizia” del materiale che arriva all’impianto cresce di molto. Lo stesso accade con i rifiuti provenienti dai mercati, dopo l’inserimento della raccolta “banco a banco”. L’impianto era progettato su una qualità del conferito decisamente più bassa, quindi si è dovuti intervenire con delle modifiche.
<b>Materiale più pulito, e scarti al 40%?</b>
Come dicevo non sono pienamente a conoscenza della situazione, e non conosco l’analisi merceologica del materiale che arriva agli impianti di Pinerolo e Strambino, al momento attivi. Posso presupporre che uno dei problemi siano i sacchetti di plastica. Gli impianti in questione sono adattati al trattamento dell’organico da RD, quindi possono avere problemi in tal senso. I sacchetti di plastica in cui si conferisce l'organico sono selezionati dagli impianti di compostaggio a monte del trattamento di trasformazione biologica e quindi sicuramente una parte dell'organico resta dentro agli shoppers e viene sottratto al flusso, diventando sovvallo dell'impianto e non compost.
<b>Quale potrebbe essere la soluzione?</b>
I sacchetti in MATER-B, che però al momento costano moltissimo. Se un comune dovesse fornire sacchetti ai cittadini, si troverebbe nella situazione di dover affrontare un esborso elevatissimo, quasi l’equivalente del servizio di raccolta. Certo, se passerà in Finanziaria la norma che proibisce i sacchetti di plastica, il mercato del MATER-B potrebbe esplodere e di conseguenza i prezzi calare…
<b>Veniamo al servizio di raccolta. Ciclicamente compaiono sui giornali polemiche arroventate (e spesso strumentalizzate a fini politici), sul servizio di raccolta. Come valuta queste “campagne”?</b>
Fisiologiche.
E’ normale che ci siano proteste, nella fase di assestamento. Diciamo nel mese precedente e in quello successivo alla partenza del servizio. Ma con il nuovo sistema di progettazione di Amiat, che prevede un tutoraggio passo a passo per l’utenza, queste proteste si affievoliscono velocemente fino a chetarsi completamente. Il cittadino si abitua alla nuova modalità di raccolta e, nel contempo Amiat cerca di rispondere a tutte le sue esigenze.