Torino amica delle biciclette?
Presentato il “Premio Città Amiche della Bicicletta” che Torino si è aggiudicata insieme a Parma. Ma nella classifica sulle piste ciclabili di "Ecosistema urbano 2007" Torino è al 52esimo posto. Le reazioni e i commenti torinesi. In allegato il documento in base al quale Torino ha vinto
16 November, 2006
<b>Giuseppe Iasparra</b>
Il 24 novembre è stata presentato, presso la Sala Colonne di Palazzo Civico, il premio “Città Amiche della Bicicletta", ottenuto a pari merito con Parma nella categoria città medio-grandi.
Gli organizzatori del premio hanno consegnato al Comune alcune nuove biciclette, tra cui la "Ricicletta", una bici in alluminio riciclato, ottenuta con l'utilizzo di una quantita di alluminio pari a 800 lattine.
Secondo la scheda di partecipazione presentata dal Comune di Torino, al "Premio Citta Amiche della Bicicletta", i chilometri di piste ciclabili in città sono attualmente 115, e collocano Torino al primo posto tra le grandi città. Secondo il Piano di itinerari ciclabili, approvato nel 2004, si prevede di arrivare a 290 km.
Tra i promotori del "Premio Città Amiche della Bicicletta" figura Euromobility. <b>Riccardo Canesi</b>, responsabile rapporti istituzionali di Euromobility, commenta: “Il premio è stato assegnato in base ai provvedimenti già realizzati. Abbiamo analizzato il numero di investimenti fatti in rapporto al numero di abitanti. Torino rispetto altre grandi città ha aumentato i percorsi ciclabili. Ha realizzato campagne di promozione e comunicazione riguardanti la mobilità ciclabile, un esempio è la mappa realizzata dal Comune, con i percorsi ciclabili presenti in città”.
<b>Federico Germano</b>, presidente di Bici e Dintorni Torino, dichiara: “Bisogna dare atto che negli ultimi anni ci sono stati investimenti per la mobilità ciclabile. Alcune nuove infrastrutture sono state realizzate: la pista ciclabile sulla Spina 1, quella in costruzione su corso Francia; due nuovi cavalcavia, che collegano la Pellerina con corso Regina Margherita e il Palazzo a Vela con Italia61. Ma esistono delle lacune: manca la connessione tra le piste ciclabili esistenti, molti assi non sono in rete. La nuova pista di corso Vittorio Emanuele, tra piazza Adriano e piazza Rivoli, è troppo stretta. La pista ciclabile di corso Agnelli, all’altezza dello stadio Olimpico, è interrotta. Un dato negativo per la qualità dei servizi: il Comune di Torino nell’autunno 2005 ha chiuso l’Ufficio Biciclette”.
Al "Premio Città Amiche della Bicicletta" partecipavano 15 Comuni con più di 30.000 abiatanti: Bari, Bergamo, Biella, Brescia, Bolzano, Cremona, Forlì, Parma, Prato, Reggio Emilia, Roma, San Donato Milanese, Settimo Torinese, Torino e Treviso. Federico Germano è cauto riguardo al premio assegnato a Torino, lo giudica solo quantitativo e non qualitativo. E aggiunge: “Per un dato più esaustivo rimanderei alla classifica “Ecosistema Urbano 2007” di Legambiente. La classifica prende in considerazione quattro parametri: km di piste ciclabili in sede propria, km di piste ciclabili in corsia riservata, percorsi misti pedonali e ciclabili, zone con moderazione di velocità a 30 km/h. Su 83 città presenti nella classifica relativa alle piste ciclabili, Torino si posiziona al 52esimo posto”.
Il blog presente sul sito di <b>Massa Critica Torino</b> è ricco di commenti. Per Andrea: “Torino è una delle poche città in cui non è possibile raggiungere il centro (Piazza Castello) con la bici in piena sicurezza. Giunti in fondo a corso Matteotti la ciclopista si interrompe inspiegabilmente. Si è costretti a transitare prudentemente sui marciapiedi”. Si legge ancora: “Torino ha la (grande!) fortuna di avere un patrimonio verde enorme che si ritrova soprattutto lungo i 4 fiumi da cui è attraversata: ecco spiegato il gran numero di piste ciclabili citato dall'articolo, ideali per le passeggiate domenicali ma irrilevanti se si considerano invece gli spostamenti di ogni giorno all'interno della città!”. Ma qualcuno invita a mettere da parte le solite lamentele: “Invece di lamentarsi sempre, apprezziamo quel che è stato fatto in questi anni, rispetto ad altre città Torino non è messa peggio, anzi... Basta con le lagnosità tipicamente sabaude. Sorridiamo!”.