Il Bollino non serve più
Intervista a Daniele Grechi – ARPAT Toscana
21 November, 2006
<b>Dott. Grechi, Firenze abolisce il bollino Blu. Come spiega questa decisione?</b>
Da qualche tempo le automobili sono tenute alla revizione dopo 4 anni dall’immatricolazione, e in seguito ogni 2 anni. Nel frattempo il parco di vetture non catalizzate si è ristretto, ed è sottoposto a divieti di circolazione. In questo panorama il Bollino Blu appare come una misura ormai inutile.
<b>Perché inutile?</b>
Le auto non catalizzate avevano per lo più mototi a carburatori, passibili di difetti di regolazioni e non particolarmente stabili in tal senso. L’avvento dell’iniezione elettronica ha cambiato i valori in gioco. Si tratta di motori le cui regolazioni sono stabili nel tempo. Un controllo biennale è più che sufficiente per garantire che i gas di scarico siano entro i limiti imposti. Interporre alla revisione biennale un ulteriore controllo sarebbe ridondante e poco utile.
Il bollino avrebbe senso per le auto non catalizzate, ma essendo stato introdotto il blocco della circolazione, ferma restando la revisione biennale, e considerando il fatto che il parco auto Euro0 è in costante diminuzione e destinato ad estinguersi…
<b>Stiamo parlando di auto a benzina. Per i diesel vale lo stesso discorso?</b>
Si, direi di si.
Non ci sono più quei vecchi diesel fumosissimi, e quand’anche ci fossero, sarebbero sottoposti alle limitazione della circolazione.
<b>Firenze dunque precorre i tempi: revisione biennale e blocco delle auto più inquinanti dovrebbero far sì che l’abolizione del bollino blu diventi la prassi?</b>
In teoria sì, perché se sui veicoli vecchi poteva avere un senso, l’ “Operazione bollino” perde di significato man mano che il parco auto circolante si svecchia. Tanto più che le tecnologie montate sulle auto sono andate raffinandosi sempre più e che, dalle euro3 è obbligatorio un sistema di monitoraggio della “salute” del catalizzatore. Quindi l’autista è avvertito con una spia del malfunzionamento dello stesso.
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