Il piano rifiuti scotta la maggioranza
Provincia, crisi evitata. I Ds al Prc: "Patti violati? Uscite" - da La Repubblica del 29.11.2006
29 November, 2006
<b>Diego Longhin</B>
Dopo 45 ore di discussione in Consiglio, la Provincia approva la revisione del piano rifiuti. Una vittoria per il presidente Antonio Saitta che ha ottenuto 23 voti dai partiti della sua coalizione, la soglia minima per evitare la crisi, più due «sì» dei Moderati. Compatta la Cdl, che ha tentato di bloccare il provvedimento con l´ostruzionismo in aula, con 13 «no».
Saitta incassa il via libera, ma tra l´ala riformista della maggioranza e la sinistra radicale la tensione rimane alta. Solo i capigruppo di Rifondazione, Tommaso D´Elia, Comunisti Italiani, Mario Corsato, e Verdi, Vincenzo Galati, hanno detto «sì» al provvedimento, dando però libertà di voto ai consiglieri. Così Gianna De Masi (Verdi) ha espresso parere contrario, annunciando le dimissioni da presidente della Commissione ambiente. Stessa linea seguita da Giovanna Tangolo di Rifondazione. Il collega di partito, ma soprattutto il presidente del Consiglio, Sergio Vallero, ha deciso di astenersi, come Luisa Peluso (Rifondazione) e Chiara Giorgietti (Comunisti Italiani). Per Saitta si tratta comunque di un successo: «Abbiamo affrontato la questione con pragmatismo, cercando di fare sintesi tra le diverse posizioni - spiega - entro fine anno Trm partirà con gli appalti per l´inceneritore del Gerbido, entro fine legislatura definiremo ciò che riguarda il secondo impianto».
Il parere contrario di Prc rimane però netto, «di metodo e di merito - ribadisce Alberto Deambrogio, segretario regionale - perché la Provincia doveva attendere la revisione del piano regionale prima di procedere e individuare sistemi di smaltimento a basso impatto per il secondo impianto nella zona Nord». Ma Stefano Esposito, capogruppo Ds, ribatte: «Se ritiene che siano stati violati gli accordi di programma può uscire dalla maggioranza».
Quattro i punti principali del documento. Sulla raccolta differenziata l´obiettivo è di raggiungere il 52,1 per cento nel 2011, anno di entrata in funzione del termovalorizzatore del Gerbido. Oggi la quota è al 39,6 per cento. Il piano prevede poi che non saranno necessari impianti di pretrattamento dei rifiuti, con un risparmio che oscilla tra i 40 e i 50 euro a tonnellata. Il provvedimento individua anche le caratteristiche tecniche del secondo inceneritore che sorgerà nel Canavese: sarà uguale a quello di Torino ed accoglierà circa 274 mila tonnellate di immondizia all´anno, mentre al Gerbido si arriverà a 421 mila tonnellate. Ultimo punto? Il piano ribadisce la chiusura della discarica di Basse di Stura nel 2009, due anni prima dell´accensione dell´inceneritore. Stop che creerà problemi, ma toccherà alle autorità d´ambito trovare soluzioni temporanee.