Stop anche per i motorini a 2 tempi
Dal 2008 toccherà ai diesel Euro 1 - da La Stampa del 29.11.2006
29 November, 2006
<B>Paolo Poletti</B>
La Lombardia dice addio al pre Euro 1: auto non catalizzate (quasi tutte quelle a benzina fino a metà Anni ‘90 e diesel anche più recenti), moto a due tempi non catalitiche (il Ciao e molti scooter di 5-6 anni fa), gli autobus urbani più puzzolenti. La legge votata ieri sera dal Consiglio regionale è la prima in Italia di questo genere. Non è più un blocco estemporaneo, legato allo smog o all’inverno. È il primo concreto segnale che i mezzi più inquinanti stanno per essere messi al bando. Altre Regioni, infatti, intendono seguire l’esempio lombardo. Si salvano solo le auto d’interesse storico - quindi buona parte delle vecchie 500, quelle iscritte all’Asi - e i trattori agricoli che ancora oggi sono quasi tutti Euro 0. Ma in campagna il problema è meno sentito, e poi i campi vanno pur arati.
Dunque, dal primo ottobre 2007 le auto non catalizzate non potranno più circolare in Lombardia. È solo una delle norme della legge quadro per la lotta all’inquinamento, approvata con l’astensione dell’opposizione di centrosinistra. Ma è la più significativa.
Lo stop per i bus non catalitici e per i motorini a due tempi non catalizzati arriverà già a luglio 2007. Da ottobre toccherà alle auto non catalitiche, e da ottobre 2008 anche ai diesel euro 1, mezzi ancora recenti. Chi vorrà circolare con questi veicoli dovrà uscire dalla Lombardia, ma probabilmente per quell’epoca non potrà guidare nemmeno in Piemonte, in Emilia e in Toscana, le Regioni più vicine a seguire l’esempio lombardo. Sono esclusi dal blocco i motori a 4 tempi delle moto: praticamente non emettono polveri sottili.
«Si tratta - commenta il governatore Roberto Formigoni - della prima legge italiana di questo tipo, un provvedimento all’avanguardia. Rappresenta il coronamento di politiche ambientali che stanno già portando frutti, nonostante la Lombardia debba confrontarsi con condizioni climatiche molto sfavorevoli».
Una legge che consente di evitare nuovi richiami dell’Unione Europea. E che riguarda anche i riscaldamenti, gli altri grandi imputati per lo smog: è ormai vietato l’utilizzo dell’olio combustibile.