Campi, parte l’iter per il referendum sul termovalorizzatore
Una commissione per valutare l’ammissibilità del quesito - da L'Unità del 07.12.2006
07 December, 2006
<b>Valeria Giglioli</B>
SI POTREBBE votare in primavera: termovalorizzatore sì o no? Il Comitato per il referendum ha presentato lunedì al Comune di Campi Bisenzio il quesito referendario sul termovalorizzatore nella Piana. Che chiede ai cittadini di pronunciarsi sulla partecipazione del Comune «alla stipula di un accordo di programma con gli altri enti interessati nel quale siano previste opere infrastrutturali e compensazioni monetarie, come contropartita alla realizzazione dell’impianto chiamato termovalorizzatore da costruirsi nell’area denominata Case Passerini».
Un quesito consultivo dunque, sulla cui ammissibilità deciderà la commissione composta dal segretario generale, dal difensore civico e da un membro esterno. La commissione avrà 15 giorni per esaminare la pratica e altri 10 per rispondere: che si tratti di un ok o di una bocciatura si saprà entro il 29 dicembre. Se la risposta sarà positiva la stessa commissione avrà non più di 10 giorni per consegnare le schede per la raccolta delle firme: perché il referendum si faccia ne servono 950, che il comitato potrà raccogliere in 40 giorni. Se le firme ci saranno il sindaco deciderà la data della consultazione. Che potrebbe tenersi già in primavera (la legge prevede i periodi 21 marzo-21 giugno e 21 settembre-21 dicembre), in unica giornata, di domenica. Con una novità: potranno votare tutti i cittadini del Comune di Campi che alla data del referendum abbiano compiuto i 16 anni.
«La nostra non è una battaglia politica - spiega il coordinatore Franco Galli, che ricorda che al comitato si può aderire solo come persone fisiche e che la campagna è autofinanziata - ma una lotta per la tutela della salute dei cittadini. La realizzazione dell’inceneritore sarebbe devastante per la Piana tra Firenze, Prato e Pistoia, già altamente inquinata». Galli batte anche su un altro tasto: «Le contropartite previste nell’accordo sono opere pubbliche attese e dovute a prescindere dalla realizzazione dell’inceneritore». Ma ricorda anche l’esempio di Capannori, «dove la Giunta ha detto no al termovalorizzatore, portando la raccolta differenziata all’82%». Tra un paio di giorni il Comitato (che ha incassato il sostegno di parte dei parroci della piana, che hanno prodotto un documento che respinge l’inceneritore, come anche 53 medici di base) attiverà anche un sito web. E fa appello ai «vicini» di Sesto perché si muovano nello stesso senso. Intanto il 16 dicembre sfilerà a Firenze il corteo della Carovana regionale contro tutti gli inceneritori.