"Stupore e sconcerto sono accuse immotivate"
Anci, dura reazione. Il governatore: "Il Piano esiste" - da La Repubblica del 13.12.2006
13 December, 2006
<b>Domenici non commenta, la difesa dei Comuni affidata a Fontanelli: "Non basta fermare il traffico"
Martini, pallido e tirato "È la prima volta che mi capita"
Simona Poli</b>
CON la faccia pallida e tirata Claudio Martini fa il suo ingresso nell´aula del consiglio regionale per leggere di fronte a tutti il capo d´imputazione. «E´ la prima volta che mi capita una cosa simile da quando sono presidente della Toscana», commenta poi, «ma affronto questa prova serenamente e col massimo rispetto per l´azione della magistratura. Mi auguro che la vicenda serva in qualche modo a far chiarezza su questi temi. Ovviamente ho chiesto di poter prendere visione dei documenti e tra venti giorni presenterò una memoria difensiva che raccoglierà tutte le iniziative assunte sull´inquinamento. Dopo di che la procura deciderà se procedere o meno».
Il presidente toscano però rifiuta la contestazione di non aver fatto il Piano di risanamento: «Esiste, c´è. E´ all´interno del Piano regionale di azione ambientale che abbiamo approvato nel 2003, almeno questa è la mia opinione», dice Martini. «In più in tutti questi anni abbiamo anche stipulato protocolli d´intesa con i Comuni per la limitazione del traffico e per una gestione coordinata del problema dell´inquinamento nell´area». Ma perché non intervenire prima, quando nell´aprile scorso è stata avviata la procedura d´infrazione da parte della Comunità europea? «Abbiamo partecipato attivamente a tutti gli appuntamenti nazionali per coordinare le iniziative per capire come l´intero paese possa adeguarsi alle prescrizioni europee. La procedura è stata avviata nei confronti dell´Italia, non della singola Toscana».
La linea dei sindaci è molto più dura. E se quello di Firenze Leonardo Domenici non commenta, lo fa in compenso l´Anci, l´associazione dei Comuni guidata in Toscana dal sindaco di Pisa Paolo Fontanelli. Nelle sue parole si legge una forte polemica con l´iniziativa della magistratura. Fontanelli esprime per prima cosa «stupore e sconcerto». E aggiunge: a carico degli amministratori viene ipotizzato un «disegno criminoso» volto a non impedire il superamento dei limiti di legge. A nome dell´Anci Fontanelli le definisce «accuse decisamente immotivate». Perché? «Perché sia i sindaci che il presidente della Regione si sono a più riprese pronunciati in modo critico verso la totale assenza di una politica nazionale nell´attuazione delle direttive europee», dice Fontanelli. E in più, aggiunge il presidente toscano dell´Anci, «si sono anche impegnati nella realizzazione di iniziative volte a ridurre gli effetti negativi del traffico». Misure «certamente non adeguate al raggiungimento dei parametri europei», ma del resto raggiungerli è «impossibile nell´attuale contesto normativo e nella disponibilità di risorse messe a disposizione degli enti locali».
«Basta guardare i dati sull´inquinamento della stragrande maggioranza delle città italiane ed europee - prosegue Fontanelli - per vedere che i limiti previsti per le polveri sottili non vengono rispettati. E non per cattiva volontà: il fenomeno è assai complesso e non si può pensare, come sembrerebbe sostenere il ragionamento fatto dalla procura di Firenze, che la soluzione sia nel bloccare totalmente il traffico, e con esso tutte le attività economiche, civili e sociali di una città, da un giorno all´altro». La soluzione, invece, secondo l´Anci, «può essere costruita con programmi e scelte che nel breve periodo riducono i volumi di traffico e con un massiccio piano d´investimenti che rinnovi il parco dei mezzi riducendo le emissioni. E´ paradossale che oggi si scarichi sui Comuni le inadeguatezze o le sordità dei governi nazionali».
L´assessore all´ambiente di Firenze Claudio Del Lungo fa buon viso a cattiva sorte: «Non mi preoccupa per niente, un´indagine della magistratura servirà almeno a fare chiarezza in una materia complicata», dice. «Nessuno sa dire in che misura le polveri che sono nell´aria sono di origine naturale, qualcuno sostiene il 50 per cento». Come dire, che possiamo fare come amministratori se metà delle polveri sono naturali? La magistratura non sembra essere d´accordo: a Firenze contesta 78 giorni di superamenti nel corso del 2005. A Sesto, invece, 44: «Non capisco da dove hanno preso questi dati, non abbiamo centraline, ma siamo sereni», taglia corto il sindaco Gianni Gianassi. Il sindaco di Campi Fiorella Alunni invece non parla. Nella Piana si palpa la preoccupazione di dover spiegare la necessità di costruire un inceneritore in un´area inquinata oltre le soglie di legge.
Il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, chiamato in causa per 60 superamenti è attraversato da un dubbio amletico: «Sono sconcertato, cosa devo fare? La nostra fonte maggiore di polveri è l´autostrada, devo forse chiudere l´A1 che fra poco aumenterà le corsie e quindi anche i veicoli? La magistratura mi accuserebbe di interruzione di pubblico servizio». Così anche il sindaco di Scandicci Simone Gheri: «Non ho parole, devo chiudere l´A1?»
Ma le stesse domande se le pone anche il sindaco di Signa, secondo la magistratura il Comune con il più alto numero di giornate super-inquinate (ben 124): «Lo so, siamo la pecora nera», scherza il sindaco Florestano Bitossi. «Ma cosa possiamo fare? La centralina è su via Roma che collega la zona industriale, dobbiamo forse chiudere il traffico dall´Indicatore?».