Pm10 sopra i limiti: Legambiente avanza alcune proposte
“Subito le nuove misure antismog contro i diesel piu’ inquinanti per il Pm10” - Comunicato stampa di Legambiente Toscana del 13.12.2006
13 December, 2006
<b>Legambiente Toscana chiede maggiori impegni per ridurre il traffico e a favore del trasporto pubblico e rilancia sul ticket di ingresso e sullo smog da autostrada.
Sugli amministratori indagati: Le cause possono essere i ritardi negli accordi di programma, ma la situazione e’ meno grave che altrove</b>
Sulla spinta delle indagini che la procura della Repubblica di Firenze ha annunciato di portare avanti a carico di sindaci e assessori dell’Area Fiorentina, nonché del Presidente della Regione Toscana e dell’Assessore regionale all’Ambiente, per aver disatteso la normativa europea che pone un limite di 35 giorni al superamento dei livelli di Pm 10 nell'aria, Legambiente ha organizzato oggi una conferenza stampa in cui far emergere alcune proposte relative alla mobilità e al modo per ridurre l’inquinamento da polveri sottili, spiegando la necessità di un serio potenziamento del trasporto pubblico, da accompagnarsi a parcheggi scambiatori e ad un ticket di ingresso nella città di Firenze .
“L’iniziativa della Procura di Firenze deve diventare un pungolo politico per tutti gli amministratori perché la lotta all’inquinamento diventi una azione prioritaria nelle loro scelte di governo, puntando in particolare a interventi per ridurre il traffico privato e rilanciare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile”. Così commentano Piero Baronti e Maurizio Da Re, rispettivamente presidente e responsabile trasporti-inquinamento di Legambiente Toscana, gli avvisi di garanzia per lo smog arrivati agli amministratori dell’area fiorentina e alla Regione. “Chiediamo in primo luogo alla Regione e ai sindaci delle città toscane di attivare a gennaio e non a marzo le nuove misure antismog – affermano Baronti e Da Re – riguardanti i blocchi dei camion pesanti euro zero, i veicoli più inquinanti per il PM10, delle auto diesel euro 1 e dei motorini euro 1 a 2 tempi”.
Legambiente Toscana sottolinea inoltre che tutte le città della Toscana hanno superato nel 2005 il limite dei 35 giorni consentiti per il PM10 dalla Unione Europea: Livorno con 107 giorni fuori limite, seconda, Lucca con 87 e terza Firenze con 78, poi Pistoia (74), Prato (72), Siena (64), Arezzo (41), ultime Pisa e Grosseto, ambedue con 36 superamenti. “Paradossalmente anche tutti gli amministratori delle città toscane capoluogo dovrebbero ricevere avvisi di garanzia - hanno aggiunto Baronti e Da Re - così come quelli di tantissime città italiane dove l’anno scorso ci sono stati superamenti anche pari o tripli di Firenze, come Torino, Palermo, Milano, Roma, Venezia, Bologna”.
Legambiente ricorda che, secondo la Commissione Nazionale Inquinamento atmosferico del Ministero dell’Ambiente, nelle grandi città il traffico contribuisce per ben il 70% delle emissioni di PM10, mentre la seconda fonte sono il riscaldamento e le industrie. Anche Arpat attribuisce al traffico il 60% delle emissioni da PM10 e al riscaldamento il rimanente 40%. In ambito dei trasporti urbani Legambiente indica le autovetture come la fonte principale del PM10 con valori pari al 44%, i veicoli merci pesanti e leggeri con il 40%, moto e ciclomotori con il 12%, bus meno del 4%.
“Chiediamo un impegno maggiore dei Comuni toscani e della Regione sul traffico – continuano Baronti e Da Re – perché nella lotta allo smog siano coinvolti gli assessori alla mobilità e ai trasporti, perché si realizzi il ticket di ingresso in città, perché si facciano tramvie e busvie, regolamentazione e piani delle merci, piste ciclabili, aree pedonali, perché si installino filtri anti articolato agli autobus e ai camion.. Chiediamo infine l’apertura di u confronto con la Società Autostrade perché lo smog deriva anche dal traffico autostradale - concludono Baronti e Da Re – si facciano accordi per realizzare interventi per ridurre le emissioni dei camion in autostrada, come limiti di velocità più ridotti nei mesi critici e l’ asfaltatura in grado di assorbire le polveri”.