Inceneritori penalizzati Più cara la tassa rifiuti
Il capogruppo ds lancia l´allarme: "Una norma fatta inserire da Verdi e Rifondazione toglie 20 milioni al Gerbido" - da La Repubblica del 15.12.2006
15 December, 2006
<b>Nella Finanziaria niente incentivi
Trenta euro l´aggravio sulle bollette. Le discariche ritornano più competitive </b>
Spunta una brutta sorpresa nel maxiemendamento della Finanziaria che oggi il Senato dovrà approvare. E´ una norma che non concedendo incentivi per gli inceneritori che producono energia fa aumentare i costi di realizzazione e gestione dell´impianto del Gerbido, mette in dubbio quello futuro da costruire nel Canavese e aumenta il costo dello smaltimento, con inevitabile ripercussione sulla bolletta dei cittadini (30 euro in media più all´anno a testa). Inoltre rischia di non rendere più conveniente l´incenerimento della spazzatura ma il trasferimento in discarica. A lanciare l´allarme è il capogruppo Ds in provincia Stefano Esposito, che da anni segue la partita rifiuti.
Tutto nasce, racconta Esposito con gli altri consiglieri diessini, dall´inserimento, su richiesta di alcuni senatori Verdi e Rifondazione, da un comma del maxi-emendamento dove si dice che dall´entrata in vigore della legge finanziaria gli incentivi pubblici possono essere concessi solo a fonti che una direttiva Ue considera rinnovabili, come i rifiuti biodegradabili. In questo modo si escludono i termovalorizzatori che invece bruciano l´indifferenziato. Questo comma non vale per gli impianti che siano già stati autorizzati (e formalmente quello del Gerbido non lo è) e sia già stata avviata concretamente la realizzazione prima dell´entrata in vigore della Finanziaria. Esposito prova a fare un po´ di conti: «Le entrate per il termovalorizzatore del Gerbido, tra il ricavato dell´energia venduta e gli incentivi, ammontano a 20 milioni di euro l´anno. Con queste entrate il costo di gestione dell´impianto e smaltimento è di 95 euro per tonnellata. Senza gli incentivi sarebbe di 130, 135 euro per tonnellata: un rincaro che verrebbe addebitato sulla bolletta dei cittadini. In questo modo scaricare i rifiuti in discarica (che costa circa 97 euro a tonnellata) diventa più conveniente che bruciarli nel termovalorizzatore, da dove ne esce anche energia». Duro anche il giudizio politico: «È principio per non fare più gli inceneritori. È il ricatto di una minoranza della sinistra radicale per votare la finanziaria».
Sulla vicenda intervengono il presidente della Provincia Antonio Saitta e il sindaco Sergio Chiamparino. Spiega Saitta, cui i Ds chiedono di accelerare le procedure del Gerbido: «La Provincia ha lavorato in questi ultimi mesi, a ritmo di record, per autorizzare entro dicembre l´impianto del Gerbido. La giunta ha approvato la delibera già la scorsa settimana, il dirigente dell´assessorato all´ambiente firmerà l´atto autorizzato il 19 dicembre, e il consiglio di amministrazione di Trm è già convocato per giovedì 21 dicembre per approvare la gara d´appalto per la costruzione dell´impianto». Aggiunge il presidente: «Il governo ci ha fatto una sorpresa davvero poco gradita con un ennesimo colpo di mano non concordato su un tema delicatissimo quale è quello dei rifiuti e della politica ambientale. Il 20 andrò a Roma io stesso dal ministro Bersani per farmi firmare l´autorizzazione ministeriale necessaria. Non intendo perdere questa partita dopo tanto lavoro, condiviso con le amministrazioni locali». Chiamparino se la prende con chi ha inserito la norma nel maxiemendamento: «Un´improvvida decisione introdotta forse per compiacere alcune frange della sinistra estrema. Si rischia di rendere più onerosa la realizzazione dell´inceneritore». Poi si ottimista sulle vie d´uscita: «Sono fiducioso sul fatto che la Provincia di Torino garantirà l´approvazione entro fine anno dell´avvio della procedura di costruzione del nuovo inceneritore. Sono convinto che il governo saprà rimediare con un decreto del ministro dell´Industria, per riportare il trattamento rifiuti nell´ambito delle biomasse consentendo così di accedere agli incentivi stabiliti per le energie rinnovabili».