Giallo al Senato, a rischio le risorse per gli inceneritori
Nel maxiemendamento alla Finanziaria un comma che limita gli incentivi per le fonti energetiche - da La Repubblica del 15.12.2006
15 December, 2006
<b>L´impianto di Acerra al sicuro, incertezza per gli altri. Ma Letta rassicura Bassolino </b>
L´ombra del Cip6 sui termovalorizzatori in Campania. Nel maxiemendamento alla Finanziaria, approdato ieri in Senato, è infatti comparso un comma, frutto di un precedente emendamento, che si propone di restringere l´applicazione degli incentivi per le fonti energetiche non strettamente rinnovabili. Un provvedimento atteso da tempo, da quando lo stesso governo fece capire di voler dare un taglio a questo meccanismo, noto per l´appunto come Cip6, che faceva lievitare le nostre bollette elettriche e al contempo girava il ricavato anche alle cosiddette fonti assimilabili a quelle rinnovabili. Senonché la rinuncia a quegli incentivi era potenzialmente lesiva anche per gli investimenti sui termovalorizzatori, anello terminale del sistema di riutilizzo dei rifiuti, che per l´appunto rinnovabili non sono.
La polemica è scoppiato sul testo arrivato in aula: il comma 1119 salvaguardava dal taglio «i finanziamenti e gli incentivi concessi ai soli impianti già autorizzati e di cui sia stata avviata concretamente la realizzazione», ovviamente prima dell´entrata in vigore della Finanziaria stessa. Una lettura troppo larga, hanno fatto subito presente i propositori originari, fra cui i Verdi, guidati dal ministro Alfonso Pecoraro Scanio, e il rifondatore campano Tommaso Sodano. Lo stesso governo riconosceva, con il sottosegretario all´Economia Nicola Sartor, che c´era stato un errore di scrittura e chiariva che la terminologia corretta doveva riferirsi a opere «già realizzate e operative». Il presidente del Senato, Franco Marini, accoglieva la richiesta di modifica, ma l´ex ministro di An Altero Matteoli protestava tanto da indurre Marini a riservarsi la decisione, che giungeva in serata: niente da fare, la cosa non può essere considerata un «errore materiale», il testo resta quello arrivato in aula.
Versione che mette certamente al riparo da rischi l´impianto di Acerra, il cui completamento è previsto per metà 2007. D´altro canto c´era già, e c´è ancora, un successivo comma che affida al ministro dell´Economia il potere di «definire condizioni e modalità per l´eventuale riconoscimento in deroga del diritto agli incentivi a specifici impianti già autorizzati e non ancora in esercizio». Insomma Acerra è al riparo. Qualche dubbio può ancora sussistere invece per gli altri: Santa Maria La Fossa innanzitutto, ma anche il terzo ipotizzato dal piano del Commissariato straordinario per i rifiuti. E magari anche quello a cui lavora autonomamente Salerno e quello di cui ogni tanto si vocifera per Napoli. Resta da vedere se la dizione «autorizzato» può comprenderli e autorizzare il commissario Guido Bertolaso a inserire gli incentivi Cip6 nelle condizioni della gara che deve ancora essere ribandita. Un punto sul quale ci sarà ancora ressa all´interno del governo. Ieri Antonio Bassolino ha subito chiamato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, ricevendone rassicurazioni sul fatto che gli impianti campani non subiranno conseguenze. Ma intanto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Giaretta della Margherita, ha annunciato in Senato che il governo si impegna a ristabilire la norma nella sua lettura più restrittiva.