Differenziare è obbligatorio??
La raccolta differenziata è un dovere per i cittadini o è semplicemente un consiglio che le amministrazioni locali danno? E se è un dovere, esistono sanzioni per chi conferisce scorrettamente i propri rifiuti?
01 January, 2003
Milano Le sanzioni esistono, e sono anche applicate. I cittadini milanesi possono usufruire di un servizio di raccolta porta a porta per quel che riguarda la carta, la plastica, il vetro e l'alluminio e l'indifferenziato. Hanno però un vincolo orario per l'esposizione dei contenitori: "I nostri mezzi sono vincolati a degli orari per il ritiro, di conseguenza lo sono anche i cittadini nell'esposizione dei contenitori" ci dicono dall'ufficio stampa dell'azienda. Amsa e Polizia Municipale possono inoltre controllare anche il contenuto dei sacchetti raccolti, andando a punire, qualora fosse identificabile, il trasgressore. "Ci capita anche di ricevere segnalazioni di scorretto conferimento. In quei casi un nostro operatore o un Vigile monitora la zona e, quando si identifica il trasgressore si eleva la contravvenzione. In media, Amsa notifica settimanalmente 150 contravvenzioni per errati orari di esposizione dei cassonetti, 600 per raccolta differenziata non fatta o fatta male e 50 per imbrattamento del suolo pubblico". Leggi il regolamento rifiuti di Milano Torino Anche a Torino, in base all'art 13 comma 5 del regolamento per la gestione dei RSU che afferma: "Per tutte le frazioni per le quali è prevista la raccolta differenziata, è vietato il conferimento e lo smaltimento con i rifiuti urbani raccolti in maniera indifferenziata" (regolamento integrale consultabile all'indirizzo http://www.comune.torino.it/regolamenti/280/280.htm ) esistono sanzioni da 13 a 129 euro. Nel 2001 sono state comminate però "solo" 45 multe per scorretto conferimento. La Raccolta differenziata, dovrebbe quindi essere un obbligo per i cittadini torinesi: "In considerazione della elevata valenza sociale, economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali e' prevista la raccolta differenziata devono essere conferite nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti" cita il Regolamento di Polizia Urbana all'art.10 comma 3 (testo integrale all'indirizzo http://www.comune.torino.it/regolamenti/221/221.htm ) esistono sanzioni da 13 a 129 euro. Nel 2001 sono state comminate però "solo" 45 multe per scorretto conferimento. La Raccolta differenziata, dovrebbe quindi essere un obbligo per i cittadini torinesi: "In considerazione della elevata valenza sociale, economica ed ecologica, le frazioni di rifiuto per le quali e' prevista la raccolta differenziata devono essere conferite nei contenitori a tal fine predisposti. Tali contenitori non devono, in alcun modo, essere utilizzati per il conferimento di materiali diversi da quelli per i quali sono stati predisposti" cita il Regolamento di Polizia Urbana all'art.10 comma 3 (testo integrale all'indirizzo http://www.comune.torino.it/regolamenti/221/221.htm ) ). Anche a Grugliasco, importante comune dell'hinterland torinese, dal novembre scorso differenziare è un obbligo, sia per i mercatali e i commercianti, sia per i cittadini (Leggi le ordinanze) . A Bologna sanzioni da 60 a 206 euro . Anche a nel capuluogo emiliano, il nuovo regolamento per la gestione dei rifiuti urbani, recentemente approvato, stabilisce delle sanzioni per chi conferisce in maniera scorretta quei rifiuti che sono oggetto di raccolta differenziata. Né Brescia né Roma invece, nonostante percentuali di differenziata molto differenti, considerano quella delle sanzioni e delle multe una strada percorribile. Condivide la filosofia delle non sanzioni anche una grande Capitale europea come Parigi: "il solo obbligo dei parigini - ci dice Hugues Lenglumé, vicedirettore del settore Protezione ambientale della Mairie di Parigi - consiste nel conferimento dei rifiuti in bidoni regolamentari. Nessuna ordinanza ha, fino ad oggi, imposto l'utilizzo dei bidoni della raccolta differenziata". "Non credo che la sanzione sia un incentivo alla differenziata - ci dice Paolo Degli Espinosa, consulente del comune di Brescia - Sono convinto che, se metti le persone in condizione di agire e, nel contempo, gli fai capire che ciò che dovrebbero fare è cosa giusta, allora esse agiscono per il meglio. Credo che più che sulle sanzioni sia necessario puntare su Cultura e Identità. Un esempio è il caso-Brescia: siamo arrivati al 38% di differenziata senza che i cittadini avessero un vantaggio economico né la minaccia di una sanzione. E anche con il passaggio da tassa a tariffa, i più virtuosi risparmieranno qualcosa, ma siamo comunque nel campo del vantaggio più simbolico che materiale" Anche Massimo Guerra (Osservatorio Rifiuti) non condivide la scelta delle sanzioni. " Mi sembra una forzatura. È vero che ogni comune, attraverso il regolamento dei rifiuti e quello di polizia municipale può attuare le sanzioni che ritiene più corrette, però… Un discorso del genere può essere fatto per le utenze commerciali: a seguito di un contratto con l'amministrazione pubblica che garantisce Di diverso avviso è Amedeo Trolese, a.re alle politiche dell'Ambiente e della Mobilità presso il Municipio Roma 6: "Va bene l'identità ed altro, ma se queste azioni non sono accompagnate da una sana repressione del malcostume di abbandonare tutto dappertutto...a Roma non andremo da nessuna parte. E' vero che ci vuole più informazione, più coinvolgimento, ma è anche vero che i miei concittadini prendono le strade e i marciapiedi e le aree dei cassonetti come e vere e proprie dicariche a cielo aperto, anche quando le aree di ricicleria sono a soli cento metri dal cassonetto. Purtroppo in una città difficile come Roma non esiste il senso di appartanenza e men che mai quello civico. Ahimé in questa città si è completamente perso il senso di rispetto verso il prossimo e l'unico modo per ricrearlo è obbligare il cittadino a pagare multe salate". "L'applicazione di sanzioni per un errato conferimento dei rifiuti con la differenziata - ci dice Duccio Bianchi, ricercatore - è presente in alcune città italiane. Ma molto spesso è una cosa irrealizzabile: perché si possa attuare una politica sanzionatoria o premiatoria, è necessario che i meccanismi di raccolta siano molto personalizzati. Ovvero è necessario un meccanismo di raccolta porta a porta. Laddove ancora la raccolta si fa con i tradizionali cassonetti stradali, è molto complicato elevare contravvenzioni: molto spesso ci si limita a sanzionare chi deposita all'esterno degli stessi, quando lo si becca in fragranza… Un discorso differente potrebbe essere fatto per le utenze commerciali: quasi tutti gli scarti sono raccoglibili con la differenziata. Se si organizzasse un porta a porta spinto per queste utenze, allora, in questo caso si potrebbe applicare un regime di incentivi-sanzioni. Per queste stesse ragioni, non solo entra in crisi un eventuale meccanismo premiatorio/sanzionatorio, ma entra in crisi anche il passaggio dalla tassa sui rifiuti alla tariffa".