\"Finiamola con questi divieti l´auto non è l´unica imputata\" - da la Repubblica del 5.1.2007
Secondo il presidente dell´Automobile club Re si cercano scuse per sfoltire il traffico. Anche noi siamo favorevoli a rinnovare il parco circolante ma non si possono colpire vetture che hanno solo sei o sette anni di vita. Servono invece interventi strutturali
05 January, 2007
<b>Paolo Griseri</b>
Ridurre l´inquinamento o cercare una scusa per «sfoltire il traffico a colpi di delibere?». Piergiorgio Re, presidente dell´Aci di Torino, commenta in questo modo la decisione della giunta Chiamparino di impedire la circolazione a un´auto su due nel centro. «In certi casi - aggiunge Re - sembra che gli amministratori considerino le auto come le sigarette: avvelenano, dunque è meglio smettere».
Signor presidente, come giudica il prossimo divieto di circolazione per le auto euro 2?
«Semplicemente esagerato. Sia chiaro, l´Aci è sempre stata favorevole ai provvedimenti che spingono i cittadini a rinnovare il parco circolante. Non solo per motivi ambientali ma anche per ragioni di sicurezza. Un´auto vecchia, senza airbag, con sistemi frenanti antiquati, è certamente meno sicura di un modello recente. Ma qui si parla di automobili che hanno 6-7 anni di vita. E si colpisce più della metà del parco circolante in provincia di Torino».
La giunta sostiene che le auto sono di gran lunga le principali responsabili dell´inquinamento e che dunque ridurre il traffico significa migliorare la salute. Come risponde?
«Non ho i dati precisi con me. Ma in maggio avevamo fatto un convegno a Torino con gli esperti dell´ufficio studi nazionale dell´Aci. E non mi pare proprio che le auto fossero la causa principale dell´inquinamento. E poi basta una verifica empirica: a maggio, con le scuole aperte, il traffico in città è anche superiore a quello dei mesi invernali perché in quel periodo dell´anno le giornate sono più lunghe e la gente esce più volentieri di casa. Perché a maggio non si pone il problema dell´inquinamento e a gennaio sì?».
Quali alternative proponete ai provvedimenti annunciati dal Comune?
«Bisogna capire bene perché quei provvedimenti vengono presi. L´assessore Mangone, ad esempio, ha dichiarato che nel blocco del 15 gennaio sono compresi gli euro 2 a benzina non tanto perché inquinano ma per ridurre la circolazione. Questo è un ragionamento discutibile. Se si vuole ridurre il traffico si facciano interventi strutturali, non si intervenga a colpi di divieto».
Non crede che il Comune abbia già investito a sufficienza nei parcheggi dell´area centrale?
«E ha fatto bene. Una decisione positiva come positiva è stata la scelta, da noi fortemente auspicata, di abolire l´inutile provvedimento della targhe alterne. Ma bisogna fare di più. Ci sono almeno altri tre parcheggi da realizzare: corso Re Umberto, corso Galileo Ferraris e piazzale Aldo Moro. Poi c´è il progetto di un nuovo parcheggio dietro la Gran Madre».
Quando questa rete sarà compiuta, l´Aci sarà favorevole a chiudere il centro alle auto private?
«No. Credo che si debba garantire la possibilità di attraversare il centro in auto. Aumentare i parcheggi significa eliminare la sosta lungo le strade snellendo il traffico».
Quindi auto libere?
«L´automobilista viene tartassato in tutti i modi, come il fumatore. Penso che gli si debba riconoscere almeno la possibilità di circolare. Poi, se i parcheggi ci sono, le gente li usa. Lo abbiamo sperimentato proprio noi dell´Aci: dopo l´apertura del parcheggio di piazza San Carlo anche il nostro sotto via Roma ha fatto registrare un incremento di clienti».