Ormai ci può salvare soltanto la bicicletta
Le pavimentazioni di Milano purtroppo non sono fatte per le due ruote. Occorrerà sistemarle, oltre a creare i percorsi ciclabili - da La Repubblica del 16.01.07
16 January, 2007
<b>Luca Beltrami Gadola</B>
Sembra pensarla così l´assessore alla mobilità ed all´ambiente Edoardo Croci che tra i tanti mancati interventi di questa giunta uno ne ha salvato: il piano della mobilità ciclistica. Il suo predecessore, l´ombroso Goggi, non ha mai avuto feeling con la bicicletta e, quando ne parlava, mentiva citando i chilometri di ciclopiste opera della passata amministrazione: ci chiedeva di considerare ciclopista quella che da San Siro, passando per Piazzale Lotto e Viale Monterosa, raggiungeva l´Arena per poi perdersi via, realizzata solo a tratti verso il Parco Lambro. Infrequentabile.
Chiunque abbia voglia di fermarsi nei giorni feriali ma anche sabato e domenica in un punto qualunque del suo percorso, magari in Piazza Giulio Cesare, potrà contare sulle dita di una mano i ciclisti che ci passano in un´ora. Il perché è presto detto: è disastrata, occupata dalle automobili parcheggiate, quando attraversa una piazza non si sa dove riprenda e nessun veicolo la rispetta agli incroci.
Anche per le biciclette, a dire il vero, i problemi sostanziali sono due: uno gigantesco, ossia la ciclabilità dell´intera città, l´altro minore ma altrettanto importante, le ciclopiste. Sul secondo il Comune si è impegnato, ne ha in programma 17 e speriamo che il numero non porti male. Sul primo invece vorremmo saperne qualcosa. Le pavimentazioni di Milano non sono fatte per i ciclisti, a cominciare dagli amati masselli mal posati e mal tenuti, ma anche l´asfalto non scherza tra buche e solchi profondi lungo le rotaie del tram. Ci si domanda perché i ciclisti vadano sul marciapiede travolgendo i pedoni: è il "si salvi chi può" tra strade impraticabili e automobilisti demenziali.
Da dove cominciare? Un piano di risistemazione delle strade, certo, spazi riservati ai ciclisti pure, ma anche ripensare all´educazione stradale, intesa come "buona educazione" tra la cortesia e il viver civile per tutti ma per qualcuno di più. Perché quando ti tolgono i punti dalla patente devi rifrequentrare solo la scuola guida? Chi insegnerà agli automobilisti d´assalto dei due sessi (raggiunta la totale parità) la buona educazione? Forse il Comune, investendo un po´ del denaro delle soste dove ce n´è molto da recuperare.