"Il governo premi chi inquina meno così ognuno di noi aiuta il clima"
La proposta del ministro dell´Ambiente Pecoraro Scanio contro l´inquinamento: sconti fiscali per i virtuosi - da La Repubblica del 22.01.07
22 January, 2007
<b>Antonio Cianciullo</B>
«È una catena interminabile: le ondate di caldo invernale con la minaccia delle gelate che uccidono i raccolti, l´intensificarsi degli uragani con intere città devastate e le navi a picco, come in quest´ultimo, drammatico caso nella Manica. Ormai le conseguenze del clima fuori controllo sono evidenti. E a questo punto non basta più parlare genericamente di sostenibilità: ci vuole una svolta ecologica netta». Il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio commenta l´ultimo rapporto degli scienziati delle Nazioni Unite che indicano l´urgenza di provvedimenti radicali. Provvedimenti che non sono stati ancora adottati. Arriveranno?
«Il governo ha cominciato a fare la sua parte. Il conto energia, che serve a rilanciare il solare e le fonti energetiche rinnovabili, è all´approvazione della Commissione Stato-Regioni. Ora si tratta di dare concretezza alle misure fiscali a favore degli investimenti sull´efficienza energetica degli edifici e a favore della rottamazione di una vecchia auto anche da parte di chi non ne vuole comprare un´altra perché preferisce andare in bicicletta o iscriversi al car sharing».
Rispetto alla posta in gioco si tratta di piccoli numeri.
«Sommando tanti numeri piccoli si ottengono totali significativi. E l´elenco dei provvedimenti che stiamo adottando è lungo: dai 200 euro per la rottamazione dei vecchi frigoriferi alle misure per una mobilità a basso impatto ambientale».
Tutta qui la svolta ecologica?
«No. Questi sono provvedimenti di buona amministrazione che costituiscono la base di partenza per il salto verso l´economia dell´innovazione ambientale e del recupero del territorio».
Il governo è pronto a questo salto?
«Il rispetto delle politiche di Kyoto è un punto fermo del programma su cui la maggioranza ha vinto le elezioni. Si tratta ora di dare una risposta all´urgenza che i fatti impongono: negli ultimi sei mesi la situazione climatica si è ulteriormente aggravata. Per questo lancio due proposte. La prima è rivolta al presidente della Camera Fausto Bertinotti e al presidente del Senato Franco Marini perché il 16 febbraio, nell´occasione del decennale del protocollo di Kyoto, dedichino una seduta del Parlamento all´emergenza clima. La seconda è l´istituzione di una commissione permanente bicamerale sull´emergenza clima».
Quali sono i punti centrali dello sforzo di riconversione ecologica?
«Il primo è creare una convergenza ampia tra le forze interessate al cambiamento: dagli artigiani all´industria più innovativa, dagli agricoltori ai ricercatori che vogliono competere sulla scena internazionale. Il secondo è passare da una generica sensibilità ecologica alla difesa del clima come priorità, come leva per riconvertire l´intero sistema produttivo mettendo in discussione il modello energetico basato sui combustibili fossili, i trasporti dominati dalla gomma, l´edilizia selvaggia».
Le proposte sono tante. Quale rappresenta il simbolo della svolta?
«L´economista Nicholas Stern calcola che i danni da cambiamenti climatici potrebbero arrivare al 20 per cento del Pil mondiale e questi danni sono prodotti in larghissima misura dai combustibili fossili. Lasciare che chi inquina non paghi non solo è ingiusto ma penalizza le industrie sane scaricando sulla collettività il costo dell´arretratezza economica. Ci vogliono eco premi per chi innova: sconti fiscali per i prodotti e i consumi a basso contenuto di carbonio e per le attività, come quelle di forestazione, che aiutano a difendere l´aria. Come suggerisce Jeremy Rifkin, il futuro dell´Europa, anche dal punto di vista economico, è in una grande scommessa di innovazione che punti sul decentramento energetico, sulle rinnovabili e sull´idrogeno. È questo il modello che Prodi e l´Unione europea dovrebbero adottare».