Caro governatore, questa volta le scrivo
- da La Repubblica del 26.01.2007
26 January, 2007
<b>Paolo Garimberti </B>
Ho sempre pensato, e più volte scritto, che le domeniche senza auto sono una benedizione per ciclisti e runner, ma un palliativo per i problemi dell´inquinamento. Le (cosiddette) domeniche a piedi sono gli spazzacamini dell´anima degli amministratori, non certo delle città impolverate dallo smog.
Meglio che niente per carità, ma se si vuole essere seri bisognerebbe fare più di un giorno una tantum e dunque includere anche giornate lavorative, con i negozi aperti: insomma, andare a toccare troppi interessi e a provocare troppi mugugni per chi deve poi pensare alla eventuale rielezione. Ma pur con tutta la comprensione per chi tiene alla poltrona faticosamente conquistata, c´è da chiedersi perché il divieto oltre che domenicale non sia anche radicale. E´ qui che non capisco francamente il no opposto dal presidente della Regione Roberto Formigoni all´appello sottoscritto da tante organizzazioni e singoli cittadini affinché lo stop alla circolazione includesse anche i veicoli considerati meno inquinanti, come gli Euro 4. Di deroghe ce ne sono già tante, alcune doverose o ampiamente giustificate, altre un po´ meno (anticipo la prevedibile obiezione: quella ai possessori del tesserino di giornalista, che siano o meno in servizio, è certamente discutibile). E allora se per un giorno tutte le auto, più o meno inquinanti, stanno chiuse in garage che cosa sarà mai? Mi sono sforzato di pensare quale sia l´utilità di far circolare le Euro 4 e l´unico motivo che mi è venuto in mente è che ci sia una partita di calcio, che già una volta causò una deroga nella deroga non ricordo più in quale città, facendo scadere nel ridicolo la domenica anti-inquinamento.
Insomma, il presidente Formigoni ha perso una buona occasione. L´ultima speranza (fievole) restano i singoli Comuni. Pazienza. Suonino pure i clacson delle auto, noi suoneremo i campanelli delle nostre bici.