\"Le polemiche contro l’illuminazione del Mucrone? Futili gargarismi intellettuali\"
La lettera di Gian Maria Ugliengo, assessore provinciale allo sport
17 December, 2003
“Ecco l’ennesima occasione di trasformare la politica in un’inutile e volgare speculazione dialettica, volta ad aggredire l’avversario, colpevole esclusivamente di aver realizzato un’idea senza essere coinvolti. Effettivamente l’iniziativa proposta e portata avanti dall’Amministrazione, cui mi onoro di partecipare, esce dai parametri della vacuità e della laicità di un simbolo sicuramente non legato alla nostra terra qual è l’albero di Natale. Illuminare l’emblema della nostra terra, quale simbolica stella cometa che annuncia un messaggio di pace, è stato ritenuto un modo più consono e adeguato per festeggiare il santo Natale. Ritengo doveroso unire la mia voce a quella del coro di tanti che hanno espresso un giudizio positivo sull’iniziativa. In verità, rimanendo nell’ambito del teatro sarebbe più opportuno parlare di “orchestra”, stante la chiara orchestrazione posta in essere da uno sparuto gruppo di persone, che non può certo qualificarsi come “opinione pubblica”. Basta esaminare i nominativi delle persone coinvolte, per constatare come si tratti di personaggi partiticamente schierati che cercano di contrastare con una condanna preventiva, ciò che se da loro concepita sarebbe stata certamente enfatizzata. È triste constatare, come ho già avuto modo di dire in altra circostanza, come in politica la verità venga sacrificata all’interesse partigiano del proprio schieramento. Se si è avuto il coraggio di utilizzare persone handicappate per fare della futile polemica politica, immaginatevi se ci si lascia sfuggire un’occasione quale quella dell’illuminazione del Mucrone per futili gargarismi intellettuali. D’altra parte costituisce caratteristica emblematica, sotto gli occhi di tutti, come una certa parte politica interpreti il proprio ruolo assumendo esclusivamente iniziative “contro” e mai formulando proposte positive. L’ultimo episodio risale alla discussione in atto sulla “procreazione assistita”, per la quale è nata una forte diatriba, non tanto e non solo per la non condivisione della proposta, quanto piuttosto come mezzo di giudizio “contro” il Governo. Una volontà di interpretare la politica in modo più serio, corretto e rispettoso dei cittadini mi ha sempre indotto a subire piuttosto che attaccare, nella presunzione che gli atti e le iniziative realizzate fossero più eloquenti di qualsiasi contrapposizione dialettica. Certo è che nel caso specifico mi pare così gratuita la contestazione dell’iniziativa, avente una simbologia e un valore che va al di là della pura e semplice illuminazione del Mucrone da costringermi ad intervenire. Da sempre Oropa rappresenta la comune casa di tutti i biellesi e il coinvolgimento del paesaggio circostante, per formulare un simbolico messaggio di augurio natalizio, mi pare sia sicuramente più pertinente, consono e vicino ad un messaggio evangelico di quanto non siano i vari alberi di Natale, simbolo laico slegato dalla nostra tradizione e cultura. Se poi, come al solito, senza neppure conoscere i fatti, senza neppure sapere l’esatto uso futuro del materiale oggi utilizzato si condanna l’iniziativa, credo sia superfluo sottolineare in tutta la sua ampiezza la pochezza della polemica. Non ritengo infine degne di particolare considerazione le posizioni di quegli ambientalisti, che hanno fatto dell’incongruenza e dell’incoerenza l’emblema e lo stile della loro vita. Colui che sfrutta quotidianamente ogni opportunità offerta dal progresso, salvo poi farsi vessillo di un decadimento ambientale, troppo spesso solo strumentale, crea solamente indifferenza e annulla la forte sensibilità dei giovani nel rispetto della natura. I falsi profeti di sventure, incapaci di distinguere quali siano le giuste battaglie da combattere in difesa della natura da ciò che costituisce un\'assurda e illogica affermazione di principi irrealizzabili, sono la vera causa del degrado ambientale. Ai concittadini io chiedo solo di valutare con serenità l’iniziativa di cui con grande orgoglio si è fatta alfiere la Provincia, rifiutando di essere strumentalmente utilizzati in una faziosa polemica, voluta a tutela degli interessi di bottega.”