Sestero: "Presto il pullman a chiamata, un passo verso i nuovi trasporti"
L'assessore comunale Sestero e i piani per i mezzi pubblici: ecco cosa cambierà. Tra i progetti allo studio il raddoppio della navetta Star, linee speciali per le aree in crescita della città e più corsie riservate - da la Repubblica del 13.03.2007
12 March, 2007
<b>Marco Trabucco</b>
<b>Assessore Sestero i parcheggi di interscambio sono quasi vuoti, i torinesi così come i pendolari continuano a utilizzare poco i mezzi pubblici di trasporto. Non sarà perché sono poco efficienti?</b>
«Il trenta per cento dei torinesi utilizza tutti i giorni i mezzi pubblici. Io per prima. Non credo che lo facciano perché sono scemi».
<b>Lei ritiene quindi che non ci sia nulla da cambiare in una organizzazione dei trasporti il cui disegno risale agli anni Ottanta?</b>
«Al contrario ci vuole un nuovo piano dei trasporti che ridisegni tutto il sistema. Quello attuale, pur molto cambiato nel tempo, è ancora centripeto: tutte le linee passano per il centro storico. È basato su una Torino di trent´anni fa, e nel frattempo la città è molto cambiata. Con Gtt ci stiamo lavorando. Ci vorrà però un po´ di tempo perché si possa mettere in opera il nuovo piano. Parliamo di anni».
<b>Perché è necessario così tanto tempo?</b>
«Per due motivi: il principale è che a Torino devono entrare in funzione due assi nuovi e importantissimi di trasporto: il completamento della metropolitana che arriverà a settembre a Porta Nuova e poi proseguirà fino almeno al Lingotto. E il passante ferroviario che sarà operativo nel 2011. Non si può decidere nulla di definitivo prima che tutto questo sia in funzione».
<b>E nel frattempo dovremo solo aspettare e resistere?</b>
«No. Interveniamo sulle linee di bus e tram quasi ogni giorno, in base alle richieste che ci arrivano. E introdurremo a poco a poco anche altre novità più importanti».
<b>Può anticiparne qualcuna?</b>
«Sì, ad esempio è in dirittura di arrivo il sistema degli autobus a chiamata».
<b>Cos´è?</b>
«Mi spiego: di sera e di notte molti mezzi Gtt viaggiano quasi vuoti, con costi che sono insostenibili. Così l´azienda sta acquistando una serie di minibus (il finanziamento c´è, ed è già stata fatta la gara d´appalto) che verranno utilizzati per questo fine. Ci sarà un call center e chi si troverà in certe fermate o in certe zone della città potrà chiamare e noi lo andremo a prendere. Stiamo definendo i dettagli per il funzionamento del sistema che è già stato sperimentato in altre città. Sempre la sera pensiamo a linee speciali per le zone più frequentate dai giovani».
<b>La notte è a posto. Ma la maggior parte della gente utilizza i bus di giorno. Qui nessuna novità?</b>
«Mi sembra che metro e linea 4 non siano poca cosa. In più sta per entrare in funzione la seconda delle linee Star che attraverserà il centro storico con fermate ravvicinate (e mezzi elettrici) con un tracciato ovviamente diverso dalla prima. Certo ci sono intere zone di nuova urbanizzazione su cui dobbiamo intervenire: le Spine, Villaretto e così via».
<b>Spesso non si prende il bus anche perché i tempi di attesa e di viaggio sono molto, troppo lunghi. Come pensate di intervenire su questo?</b>
«I tempi di viaggio si riducono aumentando le vie riservate ai mezzi pubblici. Noi abbiamo idee precise in questo senso: ogni volta che le proponiamo, ad esempio per istituire corsie preferenziali in via Po, scoppia una mezza rivolta. E così siamo costretti a procedere sempre passo passo. Ma ripeto in progetti ci sono tutti nel Piano urbano del traffico, e sono già stati approvati dal consiglio comunale ».
<b>Quanto ci vorrà perché, come dice il capogruppo dell´Ulivo in Sala Rossa Giorgis, tutti abbiamo la sensazione che utilizzare l´autobus a Torino migliori davvero la qualità della nostra vita rispetto all´uso dell´auto?</b>
«Guardi che già oggi è così, bisogna provare. In ogni caso costruire un sistema di trasporti moderno, con mezzi ecologici ed efficienti costa. Costa molto. E gli stanziamenti statali sono fermi da dieci anni, il governo Berlusconi e in Regione la giunta Ghigo non hanno quasi investito. E anche adesso, per esempio sulla seconda linea della metro non ci sono grandi speranze immediate. Insomma siamo costretti a fare le nozze con i fichi secchi. Ed è anche per questo che le tariffe aumentano».