Aeroporto di Ciampino, continua la protesta dei cittadini
L'atto d'accusa della popolazione e della pubblica amministrazione: «Troppi voli, l'impatto ambientale è insostenibile». Sabato scorso, nel piazzale dell'aeroporto, l'ultimo atto della protesta
13 March, 2007
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Da piccolo scalo a snodo cruciale (e sovraffollato) del traffico aereo della Capitale. È la parabola che ha investito negli ultimi anni l’aeroporto romano di Pastine, a Ciampino, scatenando le proteste dei cittadini, costretti a fare i conti con l’improvvisa escalation di rumore, traffico e inquinamento atmosferico. A partire dal 2001, infatti, con il boom delle cosiddette compagnie low cost, i transiti sono aumentati in modo rapido e incontrollato, con un incremento dei passeggeri da uno a cinque milioni l’anno. Nel 2006, il numero dei voli da e per l’aeroporto di Ciampino ha raggiunto quota 63.915. Una cifra enorme, se si tiene conto delle ridotte dimensioni della struttura e della grande vicinanza al centro abitato. Di qui le proteste delle pubbliche amministrazioni e degli abitanti dei comuni interessati, che hanno portato, nell’autunno scorso, all’istituzione di un tavolo tecnico tra le parti in causa (Enac, Enav, AdR, Comuni di Roma, Marino, Ciampino, X Municipio, Provincia, Regione e rappresentanti dei comitati dei cittadini). Il tavolo avrebbe dovuto discutere l’ipotesi di spostare una parte del voli a basso costo dall’aeroporto di Ciampino allo scalo di Fiumicino. Fino a questo momento, però, le concertazioni si sono risolte con un sostanziale nulla di fatto.
L’ultimo episodio di quella che sembra ormai una “storia infinita” ha avuto luogo sabato scorso, quando i cittadini, insieme ai sindaci di Ciampino e Marino, al presidente del X Municipio e alle principali associazioni ambientaliste, si sono riuniti nel piazzale dell’aeroporto per ribadire ancora una volta le proprie istanze. «A questo punto - ha dichiarato Enrico Fontana, consigliere regionale dei Verdi a margine della manifestazione - è necessario un decreto del ministero dei Trasporti per trasferire su altri aeroporti i voli necessari e ridurre in modo significativo l'attuale traffico aereo allo scalo Pastine, che oggi è insostenibile. Ciampino non è stato progettato e costruito per i volumi odierni di traffico». «Ormai - ha ammesso Roberto Rastelli, presidente della commissione speciale Controllo garanzia e trasparenza del Comune di Roma - sono circa cinque milioni i passeggeri che ogni anno viaggiano dall'aeroporto di Ciampino. Un numero del genere impone una riflessione sulla struttura dell'aeroporto, ma sopratutto in merito alla salute dei cittadini che abitano nelle vicinanze».