Inquinanti killer nei musei
Provocano l'opacizzazione, lo scolorimento e la corrosione delle opere custodite. Il Cnr ha brevettato dei "guardiani" dell'aria, piccoli cilindri capaci di assorbire specifici inquinanti. Una sperimentazione, condotta all'interno degli Uffizi, dimostra che la concentrazione di inquinanti all'interno delle sale è pari al 60-70% di quella esterna - da Ansa.it
20 March, 2007
<b>Ansa del 19.03.2007, ore 10:24</b>
SMOG: CNR, MONITORAGGIO SVELA INQUINANTI KILLER NEI MUSEI
ROMA, 19 mar - Gioielli del Belpaese a rischio smog, non solo all'esterno ma anche all'interno dei musei. Niente infatti sfugge all'attacco dell'inquinamento: i killer dell'aria si chiamano biossido di zolfo, ossidi di azoto, ozono, ammoniaca, acido nitrico e acido solfidrico. Queste sostanze provocano fenomeni come l'opacizzazione, la corrosione e lo scolorimento delle opere custodite. Per combattere questo pericolo, l'Istituto per l'Inquinamento atmosferico (IIA) del Cnr ha brevettato dei campionatori diffusivi, gli ''Analyst'', capaci di catturare uno specifico inquinante. I 'guardiani' dell'aria sono stati gia' sperimentati con successo per monitorare l'aria di importanti roccaforti dell' arte: la Galleria degli Uffizi a Firenze, il Museo della civilta' romana e il Museo Doria Pamphilj a Roma, il Museo Nazionale Danese, l' 'El Alcazar' di Segovia, la British Library e la Cattedrale di San Paolo a Londra. ''Il campionatore 'Analyst' e' un piccolo cilindro con una superficie che assorbe gli inquinanti in modo passivo, costa poco e occupa uno spazio ridotto - spiega Franco De Santis dell' IIA - non ha bisogno di energia elettrica per funzionare e puo' essere utilizzato in alternativa alla strumentazione tradizionale basata sull'uso di analizzatori automatici che, per problemi pratici e organizzativi, limitano gli interventi conoscitivi a brevi campagne di monitoraggio''. Una sperimentazione e' stata gia' condotta all'interno di tre sale della Galleria degli Uffizi (Firenze) e al suo esterno. Il monitoraggio, effettuato nell'ambito del progetto europeo Mimic (Microclimate Indoor Monitoring in Cultural Heritage Preservation) negli anni 2001-2003, ha esaminato biossido d' azoto, ossidi d'azoto, ozono, biossido di zolfo, acido nitroso e nitrico. Misurazioni analoghe sono state effettuate nell'ambito dello stesso Progetto fino al 2006 anche in altri siti in Europa. ''L'attivita' sperimentale effettuata nella Galleria degli Uffizi, ma anche nelle altre localita' europee - spiega De Santis - ha dimostrato che per un determinato inquinante il livello di concentrazione all'interno e' funzione del livello all'esterno, della velocita' di scambio dell'aria e della velocita' con cui viene rimosso per reazione con altri gas e sulle superfici all'interno. In funzione della velocita' di scambio dell'aria e delle caratteristiche delle stanze osservate, le concentrazioni di ozono ad esempio sono tra il 30% e il 70% rispetto a quelle all'esterno, le concentrazioni di ossido di azoto (No) sono invece molto vicine a quelle all'esterno - aggiunge l'esperto del Cnr - mentre le concentrazioni di biossido di azoto (No2) oscillano dal 60% al 70% delle concentrazioni all'esterno. La presenza di ozono all'interno influenza fortemente la presenza degli ossidi di azoto''. Ogni sala ha comunque la sua particolarita', ognuna, insomma, ha una storia a se'. Secondo De Santis ''in generale, a parita' di ricambi d'aria le stanze piu' piccole hanno il valore piu' alto del rapporto superficie/volume e quindi, ad esempio, la rimozione di ozono (O3) in queste stanze e' piu' veloce in confronto a quello che si misura nelle stanze piu' grandi. Inoltre - spiega l'esperto del Cnr - l'esame dei dati dimostra che le concentrazioni di acido nitroso all'interno sono sempre maggiori delle concentrazioni all'esterno''.