Pecoraro Scanio: no al secondo inceneritore di Torino
«Non sono favorevole ad incrementare il numero di inceneritori in Italia e Torino ne ha già uno». Saitta:«Tocca agli Enti Locali decidere». Foietta: «Siamo vicini all'emergenza, le discariche sono piene»
03 May, 2007
Il pensiero del Ministro all'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio in fatto di inceneritori non è una novità, ma le dichiarazioni rilasciate sulla situazione torinese hanno sollevato una ridda di risposte. «Non sono favorevole ad incrementare il numero di inceneritori in Italia e Torino ne ha già uno. Bisogna incrementare la raccolta differenziata! Inoltre esistono tecnologie più moderne per lo smaltimento dei rifiuti», ha affermato il Ministro.
La Provincia di Torino, per bocca del suo presidente Saitta ha sottolineato come "tocchi agli enti locali la decisione sulle modalità di smaltimento". Il presidente dell'ATO, Foietta, sottolina come si sia sulla soglia di una emergenza rifiuti piemontese: "Al momento non esistono tecnologie sperimentali adatte per una grande città che possano sostituire l´inceneritore o la discarica – spiega Paolo Foietta – I libri dei sogni non vanno bene in un momento di emergenza come questo, in cui le discariche sono colme e il primo inceneritore al massimo smaltirà il 60 per cento dei rifiuti".
Pieno appoggio al Ministro arriva invece dai banchi di Rifondazione Comunista, che da tempo si esprime sulla stesa lunghezza d'onda.