Bimbimbici 2007: 197 città su due ruote. Riflettori puntati sui bambini e le bici
Ottava edizione. Manifestazioni in tutto lo stivale, cresce l’interesse e la necessità di spostarsi senza motori. Per i bambini, ma non solo. L'intervista con la responsabile scuola della Fiab
04 May, 2007
<I>Per l’ottava edizione di Bimbimbici sono ben 197 le città che hanno aderito. L'iniziativa della FIAB vuole diffondere l'abitudine a muoversi a piedi e in bicicletta, invece che con mezzi motorizzati, a partire dall'età scolare e richiede alle pubbliche isitutuzioni politiche adeguate affinchè le città siano accessibili e sicure anche agli utenti non motorizzati, a partire dai bambini. Quest’anno il tema è tanto più attuale considerando la necessità di ridurre in modo massiccio le emissioni atmosferiche che stanno alterando il clima del nostro pianeta e cambiare gli stili di vita modellati esclusivamente sul trasporto motorizzato individuale</I>.
<b>Come funziona Bimbimbici?</B>
La Fiab invita ad organizzare autonomamente manifestazioni locali e fornisce materiale di supporto, promozionale e logistico. Chi intende promuovere una biciclettata deve prendere contatti in tempo utile – in genere entro la metà di gennaio - con la propria Amministrazione Comunale (ufficio biciclette / assessorati all’Istruzione, all’Ambiente…) e con altre realtà che possono contribuire o fornire patrocinio. In particolar modo con le <b>Direzioni scolastiche</b> che sono il miglior interlocutore: proprio le scuole sono il veicolo principale per la riuscita della manifestazione. Alle istituzioni contattate si chiede l’impegno a sostenere politicamente la manifestazione e a finanziarla in vario modo: stanziando somme di denaro, pagando le affissioni dei manifesti o ancora, fornendo il ristoro finale. È molto importante ricercare collaborazioni di potenziali sponsor locali, come negozi specializzati e chiedere l’eventuale collaborazione di associazioni (Agesci, ARCI-ragazzi, associazioni di Alpini, ecc) che potrebbero sostenere l’iniziativa nelle forme più diverse (partecipando con i loro soci, mobilitando volontari per il servizio d’ordine, organizzando l’animazione ecc.).
Già nel 2002 la Fiab pubblicò <a hreF="http://www.fiab-onlus.it/quabimb.htm"> un manuale</a> (che è possibile acquistare o scaricare gratis) - a supporto delle attività educative – dal titolo "Bambini e biciclette” Il quaderno di 40 pagine ospita una quindicina di interventi dedicati ad insegnanti ed educatori.
Oggi la Fiab continua a scommettere sui bambini. Due chiacchere con <b>Nadia Zanoni - Responsabile Scuola di FIAB</B> ci danno buone speranze:
<b>Nelle città qual è la situazione attuale per i bambini che vorrebbero usare al bicicletta nel loro tempo libero e per raggiungere la scuola?</b>
La situazione in Italia, a differenza di ciò che accade in altre parti d’Europa, è drammatica. A livello nazionale la legge 285/1997 “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza” a parte quanto disposto dall’Emilia Romagna e dalla attivissima Reggio Emilia, e a quanto cerca di attuare attraverso Le città sostenibili dei bambini e delle bambine il ministero dell’Ambiente, non ha ancora attuazione capillare.
<b>Ci sono stati cambiamenti nell'uso della bici da parte dei bambini?</b>
Ci sono dei segnali che fanno sperare…qualche amministrazione comunale si sta muovendo. Quelle che hanno deciso di aderire a Bimbimbici, ad esempio!
<b>A parte la predisposizione di percorsi sicuri, cosa è necessario, per fare in modo che i bambini possano andare in bicicletta a scuola e nel loro tempo libero? </b>
Per fare in modo che le paure non ostacolino l’uso della bici occorre provvedere a costituire una ”rete” di persone amiche alle quali il bambino si può rivolgere e grazie alle quali ha dei punti di riferimento. Occorre coinvolgere i vicini e i negozi…Oltretutto, il bambino iperprotetto non sviluppa la capacità di relazionarsi col mondo arrivando di fatto impreparato quando diventa adolescente. Per quel che riguarda le paure vere o presunte dei genitori – che sottovalutano invece i rischi concreti derivanti dal rapporto bimbo / TV - riferiti alla possibilità di incontri spiacevoli, questi sono relegati all’interno di case e scuole...
<b>Quali sono le iniziative che Fiab propone? </b>
Bimbimbici sta facendo crescere l'interesse verso questi temi e quest’anno le città che hanno organizzato sono ben 197! Sottolineo che Bimbimbici non è un’iniziativa che si limita al 6 maggio: può essere inserita, ad esempio nel Piano offerta formativa delle scuole, e in molte realtà questo già succede. Per ciò che riguarda altre iniziative della Fiab ci sono molti esempi tutti portati avanti dalle associazioni locali aderenti: nel posto dove vivo, a Mirano in provincia di Venezia, c'è un gruppo pilota particolarmente attivo che intende raccogliere e divulgare le esperienze favorite da realtà comunali, c’è anche un gruppo scuola - che collabora con l’assessorato alla Pubblica Istruzione e le associazioni Camina e Città possibile – che vuole mettere insieme le esperienze fatte nelle scuole…ma è vero che in Italia siamo non siamo molto bravi nell’organizzarci per raccontare le esperienze comuni. Inoltre, pur essendo vero che l'educazione stradale dovrebbe essere trattata dalla scuola, è innegabile che a questa competono cose ben più basilari che non sempre riescono ad essere soddisfatte. Se ancora manca una dimensione rispettosa del pedone / ciclista, come fa il bambino ad andare in bici tranquillo?