Blackout, è emergenza nazionale, dice Confindustria
15 October, 2003
MILANO (Reuters) - Dopo la giornata di blackout che ha colpito tutto il Paese, Confindustria dice che il problema dell'energia in Italia è un'emergenza nazionale e il governo deve dare corso a una politica energetica immediata, a partire dalla costruzione di centrali. "La questione energetica è diventata ormai emergenza nazionale. E' indispensabile che il governo Berlusconi la affronti in maniera decisa e definitiva uscendo da questo rimpallo di responsabilità, che rischia di mettere in ginocchio l'economia italiana in un momento in cui sono urgenti chiare politiche di sviluppo", scrive Confindustria dopo che l'Italia si è svegliata al buio, in un evento che non ha precedenti da un decennio. "Il blackout elettrico verificatosi oggi sull'intero territorio nazionale è frutto drammatico di una lunga serie di errori, che da più di vent'anni il nostro paese compie, e dalla mancanza di una chiara e precisa politica energetica nazionale". Gli industriali italiani chiedono una "immediata politica energetica, la costruzione di nuove centrali, il completamento delle reti di interconnessione bloccate, la proroga dello sconto sulle aliquote del gas" e di completare l'iter del ddl di riordino del settore energetico, fermo alla Camera e su cui il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano ha detto che intende porre la fiducia. "Dopo il precedente black out sembrava che tutto fosse stato deciso, poi non è stato fatto più nulla. Su provvedimenti meno importanti per l'economia del Paese, il Parlamento è messo in condizione di decidere in pochi giorni". Confindustria parla di un "gravissimo problema nazionale", che costringe le aziende italiane a pagare l'energia elettrica il 40% in più (il gas il 20% in più), rispetto alle loro concorrenti europee, e le famiglie italiane il 20% in più. Un black-out ha colpito nelle prime ore di oggi tutta l'Italia. Un guasto alle linee elettriche con cui si importa energia dall'estero ha costretto al buio le grandi aree urbane a partire dalle 3,25, provocando disagi alle persone sui treni e sulle metropolitanee, oltre a ritardi e cancellazioni di voli.