La nuova tangenziale? È a metà strada
Da Il Messaggero del 28.05.2007
29 May, 2007
di FABIO ROSSI
Un’opera fondamentale per la Roma che cambia, divisa in due tronconi: la nuova Tangenziale est consentirà di sostituire le sopraelevate già esistenti tra la Nomentana e il Pigneto, tra la stazione Tiburtina e il Prenestino, da decenni ormai simbolo di degrado e punto negativo della vivibilità di un vasto quadrante della Capitale. Il percorso sarà in gran parte sotterraneo, e comunque avrà un impatto notevolmente inferiore sui quartieri attraversati e sui suoi abitanti.
La prima tranche è già in fase di realizzazione, da un paio d’anni, per aprire al traffico (salvo imprevisti) nella primavera del 2009: i tre chilometri della nuova tangenziale dalla Batteria Nomentana al tronchetto dell’A24, di cui 700 metri saranno in galleria. Centoventi i milioni di euro di spesa per questo tratto, seguito costantemente dall’assessore capitolino ai Lavori pubblici, Giancarlo D’Alessandro: «Quando la inaugureremo, quest’opera cambierà radicalmente il volto della zona, migliorando la vivibilità dei residenti».
Inizialmente, l’apertura di questo tratto era prevista nel 2008, ma i cantieri hanno incontrato sulla loro strada due contrattempi che ne hanno rallentato l’esecuzione. Il primo, più difficile riguarda il deposito Atac di Portonaccio, dove dovrà essere “piantato” uno dei pilastri di un tratto sopraelevato della nuova tangenziale. «Quest’operazione potrà essere eseguita soltanto quando l’Atac avrà abbandonato l’area interessata», spiega D’Alessandro. Al momento l’agenzia del trasporto pubblico ha ridotto di un quarto l’occupazione del deposito di Portonaccio, ma ancora non è chiaro se e dove si potrà trasferire l’intera struttura. Secondo punto “critico” dei lavori è lo spostamento di alcune famiglie che abitano in case che dovranno essere liberate per fare spazio alla strada. «Ma qui i tempi saranno più brevi», sostiene l’assessore.
Il nuovo tracciato della tangenziale, dalla Batteria Nomentana, passerà sotto il fascio di binari e si immetterà in galleria artificiale fino all’altezza di via dei Monti Tiburtini, dove la nuova arteria sarà parallela ai binari fino a largo Camesena, in zona Pietralata, per poi attraversare le rotaie e proseguire con un sovrappasso (quello che attraverserà il deposito dell’Atac) fino all’autostrada Roma-L’Aquila, all’altezza di Casal Bertone e della galleria Pittaluga, per poi immettersi sulla strada già esistente che costeggia le mura di cinta del cimitero del Verano.
Ancora più ambizioso è il progetto del secondo lotto della nuova tangenziale, quello che da largo Passamonti arriva fino a San Giovanni, a viale Castrense. Questa parte rientra in un più vasto progetto di riqualificazione dell’area San-Lorenzo-Pigneto, contenuto nel protocollo d’intesa firmato qualche mese fa dal sindaco Walter Veltroni e dall’assessore capitolino all’Urbanistica Roberto Morassut con il gruppo Ferrovie dello Stato. Una serie di opere che cambieranno definitivamente il volto del quadrante: dal nuovo tracciato della tangenziale alla copertura del “vallo ferroviario” della circonvallazione Casilina (che ricucirà le due parti del Pigneto), fino alla nuova stazione ferroviaria dello stesso Pigneto, sulla Fr1 Fara Sabina-Roma-Fiumicino, che sorgerà in corrispondenza con la futura fermata della linea C della metropolitana.
Nel 2011, ha annunciato Morassut, si potrebbe cominciare con l’abbattimento parziale della sopraelevata tra via Prenestina e San Lorenzo. Un anno prima, quando è prevista la fine della ristrutturazione della stazione Tiburtina, partirà invece la riqualificazione del piazzale antistante il secondo scalo ferroviario romano, che prevede anche l’abbattimento di quel tratto di sopraelevata. Per Roma sarà una vera rivoluzione, urbanistica e ambientale.