Progetto She: la bioedilizia è popolare
Decisamente eco, per niente snob. E' la nuova casa ecologica, il condominio popolare fatto come
30 December, 2003
Da poco alla ribalta delle cronache, la bioedilizia comincia a essere l'alternativa concreta al vecchio modo di costruire - e di vivere - l'abitazione. Tanto che l'Ue ha deciso di puntare sulla "ecocasa" diversi milioni di euro, con il progetto pilota She (Sustainable housing in Europe), proposto e coordinato da Federabitazione-Confcooperative. Quattro le nazioni coinvolte, Danimarca, Portogallo, Francia e Italia, in cui verranno realizzati circa 800 bioalloggi, le cosiddette "case comuni europee", tutte costruite con le stesse caratteristiche (per materiali e filosofia), ma ovviamente diverse per estetica e funzionalità a seconda delle coordinate geografiche ed urbanistiche. 250 ad Aarhus (Danimarca), 100 a Porto, 60 a Bourgoin-Jallieu, in provincia di Grenoble e poi in Italia, 40 a Brescia, 16 a Bologna, 70 a Treviso, ben 130 a Pesaro e 80 a Teramo: sono in tutto 746 le case in cui si abiterà sostenibile. In pratica: "risparmiosa" e salubre, la casa ecologica europea sarà innanzitutto costruita in un'area adatta (lontana da fonti di inquinamento di qualsiasi tipo, da quello elettromagnetico a quello acustico), protetta da vegetazione e dotata di un sistema di raccolta dell'acqua piovana per l'irrigazione e la pulizia. Dovrà essere orientata in modo da sfruttare al massimo la luce solare e la ventilazione naturale, contenendo però il surriscaldamento estivo e favorendo l'uso di fonti rinnovabili. Tutti i materiali saranno rigorosamente naturali e atossici (sì ad argille, cotti, sughero, no a cementi, calcestruzzo e polistirolo). Il tutto garantirà risparmi energetici (e di questi tempi) davvero notevoli. La bolletta elettrica tagliata mediamente del 25% grazie ai pannelli fotovoltaici e alla razionale disposizione delle finestre (ma si arriva al 35% se si elimina l'uso estivo del condizionatore, sostituito solo dal raffrescamento naturale della vegetazione), quella del riscaldamento ridotta del 40-60% grazie al maggior isolamento degli edifici, ai pannelli solari per la produzione di acqua calda e ai sistemi centralizzati di produzione di energia, ed il consumo dell'acqua in calo del 30%. Meglio di così.