Cara automobile ti lascio se…
Pubblicati i dati riguardanti la città di Milano che approfondiscono l’indagine nazionale dello scorso anno sulla qualità della mobilità nelle province italiane. Una ricerca di Eurispes Lombardia rivela che metà degli automobilisti di Milano passa in macchina almeno un’ora al giorno. Uno su quattro ci sta almeno un’ora e mezza.
05 July, 2007
I milanesi “vivono a lungo” in auto e usano poco i mezzi pubblici.Metà di loro trascorre almeno un’ora della giornata in auto, mentre un quarto rimane rinchiuso nell’abitacolo anche un’ora e mezzo, immersi nel traffico, incolonnati in lunghe code, intenti nella ricerca di un parcheggio. Qualcuno di loro, come ha affermato scherzosamente il comico Bertolino, si commuove fino alle lacrime quando riesce a posteggiare.
A rivelare questo è <b> “Cara automobile ti lascio se…”</b>, una ricerca svolta da Eurispes Lombardia, in approfondimento all’indagine nazionale dello scorso settembre sulla qualità della mobilità nelle province italiane, in collaborazione con ACI.
L’indagine di Eurispes Lombardia è stata commissionata dall’Automibile Club Milano per capire a quali condizioni i milanesi sarebbero disposti a lasciare l’auto a casa e a ricorrere ai mezzi pubblici. Ebbene circa due milanesi su tre sono disposti a prendere i mezzi pubblici se ci fossero collegamenti più efficienti. Su un campione di mille intervistati, emerge che il 31,6% usa i mezzi pubblici a fronte del 31,3% che utilizza l’automobile. Il 28,9% sarebbe disposto a passare ai mezzi pubblici per avere più relax, mentre il 32,5% lo farebbe per evitare di guidare nel traffico e il 21,9% per non dover cercare parcheggio. Inoltre, il 53,1% degli intervistati ha la percezione che la mobilità milanese non sia affatto cambiata negli ultimi 5 anni. L’indagine ci dice che il 29,1% non vede alcun altro modo per muoversi in città e il 18,7% ritiene non affidabile il servizio pubblico. Infine, il referente dell’andamento generale della mobilità viene individuato dai milanesi principalmente nella Atm per quasi il 27%, negli altri gestori (ferrovie e società private di trasporto) per poco più del 20%, e nella propria amministrazione comunale, quasi il 25%. Un significativo 15% individua nelle scelte personali e nei comportamenti individuali la leva su cui intervenire per migliorare la mobilità.
Per il presidente dell’Automobile Club di Milano, <b>ing. Ludovico Grandi</b>, occorre difendere il cittadino che si deve muovere, mentre l’automobile privata ha ed avrà sempre un ruolo importante, ma deve essere una scelta libera e non condizionata.