Firenze: la procura non archivia
Recapitato l'avviso di conclusione delle indagini, probabile un rinvio a giudizio per Comune e Regione. Avevano ''piena consapevolezza delle gravi e attuali conseguenze per la salute". E spunta anche il reato di omissione d'atti d'ufficio
06 July, 2007
''Ci sono dati oggettivi, che derivano dalle rilevazioni giornaliere, che mostrano una situazione allarmante, con riflessi sul piano della salute. Avremmo commesso noi un'omissione di atti d'ufficio se avessimo mandato in archivio il problema''. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Firenze, Giuseppe Soresina, commentando l'avviso di chiusura indagine per l'inchiesta della procura sull'inquinamento a Firenze e provincia.
I reati ipotizzati nei confronti di amministratori regionali e comunali, tra cui il presidente della Regione Claudio Martini e il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, sono danno ambientale, per aver disatteso la normativa europea che pone un limite ai giorni di superamento di Pm 10 e biossido di azoto nell'aria, e omissione di atti d'ufficio.
''Abbiamo valutato le misure antismog assunte dalle amministrazioni - ha spiegato Soresina - come di nessun effetto concreto sulla riduzione del traffico veicolare, in particolare di quello piu' inquinante. Siamo a livello di un nuovo avviso di conclusione indagini, cha avra' fasi successive: potra' esserci una richiesta di rinvio a giudizio che sara' valutata dal giudice''. Il procuratore aggiunto ha precisato che l'ipotesi dell'accusa e' che gli indagati 'consapevolmente abbiano omesso di assumere provvedimenti, non che abbiano voluto inquinare''.