Roma più severa?
Il Comune di Roma propone una nuova serie di norme antismog che potrebbero far diventare quella capitolina la legislazione più severa in materia. Ma bisogna attendere il piano di risanamento regionale…
09 January, 2004
Dopo una serie di blocchi emergenziali legati agli sforamenti dei livelli delle polveri sottili, Roma intende cambiar pagina nel 2004. Inserendo una serie di normative sulla circolazione degli autoveicoli più inquinanti che si annuncia come una delle più severe in Italia. «Nel 2003, infatti, con il limite a 70 microgrammi per metro cubo ci sono stati una decina di stop - spiegano dall’assessorato all’ambiente - Se fosse già entrato in vigore il limite di 55, sarebbe stato oltrepassato 130 volte ovvero, considerando che ogni blocco deriva da tre giorni di ”overdose”, più di 40 blocchi in un anno». La Regione Lazio ha infatti recentemente deciso di recepire in senso letterale la direttiva europea e quindi di considerare che 55 microgrammi sono, nel 2004, il limite. Se lo si oltrepassa per tre giorni bisogna prendere provvedimenti aggiuntivi. (Lo stop alle auto non catalizzate è già in vigore permanentemente nei giorni feriali all’interno dell’anello ferroviario. Viene allargato a buona parte della città – fascia verde- al terzo giorno di superamento dei 70 microgrammi.) Quindi nuovi provvedimenti in vista. La Regione non ha stabilito quali, il comune pensa a misure sia preventive che emergenziali. Innanzitutto targhe alterne per tutti i mezzi una volta a settimana (probabilmente il mercoledì). Ma non basta: «Intendiamo ampliare il perimetro della fascia verde e anche le categorie di auto interessate dai divieti. Non solo diesel ”euro zero” ma anche quelli ”euro uno” e ”euro due”» ha affermato Dario Esposito in un’intervista a Repubblica. Per il momento, però, l’unica novità del 2004 è che dal 31 gennaio tutti i motoveicoli, immatricolati prima del 1993, potranno circolare soltanto se dotati di bollino blu. Ma prima che le nuove leggi possano entrare in vigore dovrà essere la Regione Lazio a pronunciarsi con un nuovo Piano di risanamento (atteso per fine mese), una sorta di legge-quadro che stabilisca parametri sulle vetture più inquinanti. Senza quel documento, infatti il Comune di Roma non potrà prendere nessuna decisione, visto che qualsiasi regolamento potrebbe essere impugnato. “Nell’attesa che la Regione ci fornisca questo studio, noi anticiperemo i tempi avviando una serie di incontri con le parti sociali (residenti, sindacati, associazioni ambientaliste) per individuare le soluzioni possibili che potranno essere adottate quando arriverà il piano regionale” afferma l’assessore Esposito. «Sarebbe auspicabile che la Regione discutesse con noi il piano di risanamento in maniera tale da studiare meglio gli interventi per contrastare lo smog - commenta l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Mario di Carlo – Certo, noi abbiamo già individuato delle contromisure. Oltre alla targhe alterne per tutti, stiamo valutando la possibilità di utilizzare autobus a gas e incentivi per la trasformazione dei riscaldamenti casalinghi a metano».