Bambini a scuola a piedi. Da soli
Al via un progetto pilota del Comune sui percorsi sicuri nel rione
09 January, 2004
ch.be. TRENTO. Anche in questo caso si parla di «esperienza pilota», ma questa volta in ballo non ci sono nuove rotatorie. Il progetto sicurezza riguarda i bambini della circoscrizione S.Giuseppe-S.Chiara e partirà già da questo mese coinvolgendo tutta la comunità del quartiere, nonni vigili, negozianti, parrocchia. Obiettivo: far sì che gli scolari possano andare a scuola a piedi. Da soli. Un traguardo che - detta così - non sembra eccezionale, eppure a S. Giuseppe, quartiere con il più alto tasso d\'incidenti stradali della città, la sfida acquista un significato particolare. L\'iniziativa rientra nel progetto «Trento, città amica dell\'infanzia», e sarà un ulteriore esempio di progettazione partecipata che questa volta avrà per protagonisti i bambini. Un\'iniziativa alla quale parteciperanno insieme la circoscrizione e diversi servizi comunali (politiche giovanili, urbanistica, verde, polizia municipale) con la collaborazione degli architetti del Gruppo Palomar, che nei mesi scorsi hanno lavorato con la gente di Centochiavi per la rinascita dell\'area Atesina. Il tutto si svolgerà così: alla ripresa delle scuole, dopo la pausa natalizia, gli architetti avvieranno una serie di laboratori con gli scolari (di terza, quarta e quinta) delle elementari Savio e le De Gaspari. Assieme studieranno i percorsi che i bambini fanno ogni giorno per andare a scuola: piantina del quartiere alla mano, gli scolari cercheranno di individuare i punti a rischio, attraversamenti, incroci, marciapiedi stretti o occupati dalle macchine, tratti dove le auto sfrecciano troppo veloci. Per raccogliere segnalazioni sarà formulato anche un questionario, i cui dati saranno trasmessi ai servizi comunali incaricati di mettere a punto interventi migliorativi. «L\'obiettivo - spiega Marina Eccher, coordinatrice del piano per le politiche giovanili del Comune - è di individuare entro aprile un percorso sicuro per arrivare alle due scuole. Insieme troveremo un punto di ritrovo per tutti i bambini, anche quelli che vengono da fuori città con l\'auto, e fino a metà maggio gli scolari andranno a scuola da soli a piedi. I bimbi saranno riconoscibili, ma il progetto non riguarderà solo loro. Vogliamo che l\'intero quartiere si senta coinvolto, per questo saranno allertati i nonni-vigile, i negozianti, la circoscrizione, la parrocchia». Tutti dovranno farsi carico di un controllo sociale consapevole, un po\' come accadeva in passato. A fine primavera, alla festa della circoscrizione, si tireranno le somme. «Abbiamo scelto di avviare la sperimentazione a S. Giuseppe perché è una zona con un alto tasso di bambini ma anche di anziani, e quindi con una forte esigenza di sicurezza - sottolinea l\'assessore all\'infanzia Renato Pegoretti - se il progetto funzionerà lo estenderemo ad altri quartieri. Costruire una città a misura di bambino significa avere una città migliore».