Napoli, dura poco l'ordinanza di stop a tutti i veicoli euro 1
Da settembre euro 1 (anche benzina) fermi tre mattine su sette. Polemiche per l’ordinanza di blocco auto con più di 10 anni rimandata da Iervolino a tre giorni dall'entrata in vigore
17 July, 2007
<i><b><font size="1">Silvana Santo</font></b></i>
Grande caso a Napoli sullo stop agli Euro 1. Sono bastanti appena 3 giorni perchè il sindaco Iervolino in persona stoppasse l’ordinanza che imponeva il divieto di circolazione sulle strade napoletane delle auto immatricolate prima del gennaio 1997, incluse quindi le euro 0 e le euro 1. La delibera, che sarebbe dovuta entrare in vigore da lunedì 23 luglio, aveva scatenato un vespaio di polemiche. Comprensibili, secondo il primo cittadino: “Non possiamo dare un preavviso così breve alla città”. Di qui, la decisione di sospendere, “non revocare definitivamente” il provvedimento, che era stato partorito dagli assessori Gennaro Mola (Mobilità) e Gennaro Nasti (Ambiente). L’inquilina di Palazzo San Giacomo promette di riaprire la discussione in autunno, ma per il momento, tutto resterà come prima, nonostante i continui sforamenti dei limiti di legge sull'inquinamento atomsferico.
Senza il marcia indietro di Rosa Russo Iervolino, circa 289mila auto (salvo “conversioni” al metano o al gpl) sarebbero rimaste in garage dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 18:30. Centomila in più rispetto a quelle bloccate dall’ordinanza attualmente in vigore, che ferma solo le vetture non catalitiche. A partire da gennaio 2008, inoltre, il provvedimento dovrebbe essere esteso anche a ciclomotori e i motocicli a due tempi immatricolati prima del 17 giugno 1999, quelli cioè detti euro 0 o precedenti. Nasti e Mola puntavano in questo modo a ridurre il traffico cittadino “dal 15 al 20%, in modo da riuscire a potenziare il trasporto pubblico”. Eppure, l’ordinanza ha scatenato reazioni violente da parte dell’opposizione e dei comitati civici, critici soprattutto per la rapidità dei termini di entrata in vigore del provvedimento. Tanto da spingere il sindaco a fare marcia indietro.
Successivamente in commissione consiliare, come ben racconta questo <a href="http://www.ecodallecitta.it/index.php?id=7794">articolo di Repubblica</a>, gli assessori hanno trovato un limite alla retromarcia, ottenendo almeno le tre mattina da settembre. Salvo ulteriori conflitti