Inquinamento, uno stop ogni sei giorni
Oggi il blocco dei mezzi inquinanti nella fascia verde: dal 21 scatterà ogni mercoledì
12 January, 2004
di CLAUDIO MARINCOLA Blocco dopo blocco è arrivato il momento delle decisioni: il Comune vuole accelerare i tempi e far scattare sin da mercoledì 21 gennaio il primo pacchetto di provvedimenti contro l’inquinamento da polveri e da benzene. Restano da definire ancora le modalità che verranno stabilite dalla giunta capitolina dopo l’incontro in programma a metà della prossima settimana con sindacati, Confesercenti e Confcommercio. Sul tavolo ci saranno tre ipotesi. In comune hanno il divieto di circolazione entro la fascia verde, ovvero all’interno dell’anello ferroviario (compreso tra il Raccordo e i 4 capolinea delle metropolitane) il mercoledì, nell’orario che va dalle 15 alle 19. La prima ipotesi è il blocco di tutti i diesel - il 52% delle auto vendute a Roma lo scorso anno - messi all’indice come i maggiori responsabili dell’inquinamento da polveri sottili (Pm10). Non c’è distinzione tra targhe pari e dispari, motori nuovi o vecchi e obsoleti. La seconda è invece la circolazione a targa alterne per tutte le auto. Cioè tutte indistintamente, escluse ovviamente quelle elettriche o ecologiche. Un sorteggio stabilirà se a fermarsi saranno prima le pari o le dispari. Alle due ipotesi se ne aggiunge una terza, un provvedimento (molto improbabile) che potrebbe accompagnarsi ad entrambe: imporre l’alt ai ciclomotori e agli scooter di generazione Euro 0 ed Euro 1. «La stiamo valutando - conferma l’assessore comunale all’Ambiente Dario Esposito - ci siamo rivolti alla Sta spa per conoscere il numero esatto delle due ruote interessate dal provvedimento». L’intera materia sta per essere regolata da un piano regionale. Sarà varato non prima di una ventina di giorni. Ecco il problema. Ecco l’urgenza di anticiparlo, dettata dal ripetersi degli allarmi rilevati dalla centraline anti-smog. Allarmi ripetuti che anche oggi faranno nuovamente scattare il blocco per le auto non catalitiche e per i vecchi diesel che non potranno circolare dalle 7.30 alle 20.30 nella fascia verde della città. Le concentrazioni degli inquinanti sono ricominciate a salire a partire dalle ore 22 di venerdì. Dal monitoraggio effettuato della rete di protezione ambientale è risultato infatti che nelle ultime 24 ore erano state superate le concentrazioni minime di benzene nelle stazioni Libia (10.7 microgrammi per metro cubo) e Tiburtina (10.3) e per le polveri nella stazione Fermi (62) contro il limite di media giornaliera di 50 microgrammi/metrocubo fissato dalle direttive dell’Unione Europea. L’assessore Esposito (verdi) sa bene però che il blocco è poco più di un placebo. E non vuole fermarsi a questo. Ecco perché, ieri, visto l’andamento delle centraline, sentito il parere di altri assessori, Esposito s’è consultato con Lorenzo Parlati, presidente regionale di Legambiente. «È preoccupante - commenta l’assessore - che i limiti questa volta siano stati superati nonostante la pioggia. Dimostra che bisogna prendere provvedimenti che portino a misure preventive. Non possiamo restare a guardare aspettando che la Regione decida. Bisogna fare qualcosa». «Se il Comune vuol intervenire, non abbiamo nulla in contrario - fa sapere l’assessore regionale all’Ambiente Vincenzo Saraceni - l’urgenza lo giustifica. Noi nel frattempo andremo avanti per varare misure di carattere strutturale». E i limiti sul benzene nati da una interpretazione troppo restrittiva delle direttive Ue? «Siamo disposti a rivederli, purché le analisi ci convincano che i romani non corrono alcun pericolo e i valori medi annui siano lontani dai valori massimi giornalieri». Era una questa una delle principali osservazioni poste dall’assessore capitolino ai Trasporti, Mario Di Carlo. «Non possiamo restare inermi - ripete Di Carlo, che ha una formazione scientifica e conosce bene l’argomento - - l’Istituto tumori di Genova lo ha confermato: le polveri sospese sono cancerogene, intaccano il Dna. Sorprende però che la delibera della Regione stabilisca misure più drastiche solo per Roma e Frosinone, governate dal centrosinistra e non nelle altre province laziali». La replica di Saraceni:«Spero sia solo una battuta».