Mezzi pubblici extraurbani: rincari in vista da settembre
Aumentano da settembre le tariffe dei mezzi pubblici extraurbani. Protestano i sindaci dell’hinterland
20 August, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Brutta sorpresa per i pendolari che rientreranno dalle vacanze. L’Atm da settembre aumenta le tariffe extra urbane del 2,8 % su tram, bus e metrò. L’aumento riguarda biglietti giornalieri, abbonamenti settimanali, mensili e annuali.
La misura è circa il doppio rispetto all’inflazione che a luglio si è abbassata all’1,6%, ma è anche oltre il cento per cento dell’adeguamento annuale del 1,06% stabilito dalla Regione nel mese di luglio. In particolare, <b>da sabato 1 settembre</b> cambiano le tariffe di biglietti, abbonamenti giornalieri, abbonamenti mensili ed annuali di libera circolazione, mentre <b>da lunedì 3 settembre</b> cambiano le tariffe settimanali 2x6 ed abbonamenti settimanali. Il solo abbonamento mensile per il mese di settembre è disponibile da giovedì 16 agosto. Per saperne di più si può contattare il Numero Verde ATM 800.80.81.81 (operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30).
Con un proprio comunicato stampa Atm sostiene di aver deciso l’aumento sulla base di due delibere (una regionale e l’altra provinciale) riguardanti l’adeguamento delle tariffe extraurbane. Subito è giunta la replica di Regione e Provincia. “Sono sorpreso – ha dichiarato l´Assessore regionale alla Mobilità, <b>Raffaele Cattaneo</b> da un aumento che mi sembra sproporzionato rispetto a quello deciso dalla Regione”, mentre per l´Assessore provinciale ai Trasporti Paolo Matteucci la Provincia ha solo preso atto dell’adeguamento deciso dalla Regione.
Nel frattempo si mobilitano i sindaci dell’hinterland milanese. A Sesto San Giovanni è avvenuto un vertice tra i sindaci della periferia milanese, presenti anche amministratori della Casa delle Libertà, per ribadire il proprio no al rincaro e per chiedere il biglietto unico. Per Giorgio Oldrini, Sindaco di Sesto San Giovanni, “c’è il rifiuto della logica per cui Milano decide sempre per conto proprio, sulla pelle degli altri”.