Smog, sesto blocco dall’inizio dell’anno
Con i nuovi limiti, i divieti per le auto non catalitiche sono più frequenti. Polemiche fra Comune e Regione
14 January, 2004
Sesto blocco della circolazione in 14 giorni di gennaio per i veicoli più inquinanti. E altri 4 stop erano già stati decisi dal Campidoglio tra il 22 dicembre e la fine del 2003. La morsa dell’inquinamento non accenna a abbassarsi e i gas nocivi assediano ormai in modo stabile i polmoni di romani e turisti. Solo qualche provvidenziale pioggia dei giorni scorsi ha scongiurato che le limitazioni alla circolazione privata comprendessero anche tutti i mezzi, catalizzati e non. Ieri sono stati nuovamente superati i limiti di attenzione per le polveri sottili (Pm10) nell’atmosfera nelle centraline di Arenula, Fermi e Magna Grecia dove, alle 8 di mattina, sono stati segnalati rispettivamente 63, 76 e 59 microgrammi per metrocubo. Il Comune di Roma ha disposto per oggi il blocco della circolazione per i vecchi diesel e per le automobili non catalizzate, nella fascia verde della città, e per i motorini non «euro 1 e 2» nella zona a traffico limitato (ztl). Sarà obbligatorio, inoltre, regolare i riscaldamenti domestici a 20 gradi. I provvedimenti resteranno in vigore dalle 7.30 alle 20.30. Che i rischi di fermare le auto fossero molto alti lo avevano denunciato più volte dal Campidoglio, quando la Regione aveva approvato il 4 dicembre scorso una delibera che, recependo una direttiva europea, aveva abbassato i limiti massimi: i nuovi livelli, però, non sono la vera causa dei blocchi perchè le centraline molte volte hanno registrato, soprattutto per le polveri sottili, picchi ben al di sopra dei 55 microgrammi. Il 1 gennaio, ad esempio, gli sforamenti erano di 87 e 74 a Magna Grecia e Fermi, segno che la situazione è ormai al limite del collasso. Formule magiche non ce ne sono, ma sul momento critico incombono l’empasse, gli scontri e le polemiche tra Campidoglio e Regione: la giunta Veltroni, oltre a provvedimenti strutturali che richiedono tempi lunghi, come la nuova metro C, sta pensando alle targhe alterne, al controllo dei gas di scarico per i motorini e vorrebbe dare anche incentivi per la rottamazione delle caldaie a carbone, gasolio e olio combustibile. La giunta Storace, invece, sta studiando un Piano regionale antismog che dovrebbe essere annunciato tra due settimane. Vincenzo Saraceni, assessore regionale all’Ambiente, aggiunge: «I provvedimenti di emergenza sono di competenza del Comune. Va tuttavia rilevato che la questione dell’inquinamento a Roma non può essere risolta soltanto con questi interventi, come le targhe alterne, ma richiede provvedimenti di più ampio respiro. Nell’attuale situazione le decisioni del Campidoglio rappresentano una scelta obbligata, data la necessità di interventire tempestivamente». Ma Angelo Bonelli (Verdi) chiede «una legge speciale per potenziare il trasporto pubblico capitolino». Va ricordato che Regione e Comune stanno discutendo da mesi dove ricollocare le 4 centraline di monitoraggio spostate negli anni scorsi. Proprio la risistemazione delle centraline è finita al centro di una inchiesta della magistratura che giudica la situazione «di estrema gravità per la salute pubblica». Francesco Di Frischia