Caldo in città, una questione di prevenzione
L'aumento delle ondate di calore sarà la principale conseguenza del riscaldamento globale nelle città. Alla Conferenza sui cambiamenti climatici si parla di misure di prevenzione sanitaria, indispensabili per risparmiare un numero significativo di vite umane. E di milioni di euro
13 September, 2007
<font size="1"><b><i>Silvana Santo</i></b></font>
In città, il cambiamento climatico si traduce, essenzialmente, in un aumento di frequenza e di intensità delle ondate di calore. Con conseguenze che potrebbero assumere tutti i connotati dell'emergenza sanitaria. “Alle ondate di calore è normalmente associato un aumento della mortalità”, spiega, intervenendo alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici, Roberto Bertollini, direttore del programma europeo Ambiente e salute dell'Organizzazione mondiale della sanità. Si stima che nelle città mediterranee il tasso di mortalità giornaliero aumenti del 3% per ogni grado di temperatura al di sopra di una soglia che varia da città a città. “Le categorie più a rischio – prosegue Bertollini – sono gli anziani, le persone sole e i malati cronici, per i quali l'effetto sinergico dell'inquinamento atmosferico può essere molto pericoloso”. Ma quali sono le misure che potrebbero
“Prima di tutto, è fondamentale che si diffondano i sistemi di allarme precoce. Oggi queste procedure sono attive in 17 capoluoghi di provincia, ma dovranno essere estesi al più presto in tutti i capoluoghi italiani”. Anche un sistema di visite mediche a domicilio e l'adozione di protocolli terapeutici modulati sulle condizioni meteorologiche potrebbero contribuire a mitigare gli effetti delle ondate di calore. “La cosa fondamentale – conclude Bertollini – è che gli amministratori capiscano che il rapporto tra cambiamento climatico e salute è molto stretto, e che l'aumento di risorse per la prevenzione sanitaria rappresenta una misura di adattamento importante”. Importante anche sul piano finanziario. Uno studio basato su dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, ad esempio, ha stimato in circa 134 milioni di euro la cifra che una città come Roma potrebbe risparmiare attivando corretti strumenti di prevenzione sanitaria dalle ondate di calore.