L´Europa scende dall´auto
Vincono i mezzi pubblici, ma gli italiani costretti alle quattro ruote - da La Repubblica del 19.09.2007
20 September, 2007
<b>Vincenzo Borgomeo</B>
Il prezzo della benzina è alle stelle, il traffico stritola tutto ma in Italia, a differenza di quanto succede invece in Europa, nessuno molla l´auto: i dati dell´ultima ricerca del Bipe, colosso francese di studi economici, parlano chiaro e tracciano un quadro preoccupante per la nostra mobilità. Prendendo in esame i dati provenienti da Francia, Regno Unito, Italia, Germania e Spagna, lo studio dimostra che dopo il 2004 - quando il prezzo del petrolio è arrivato alle stelle - molti stati europei, a eccezione dell´Italia, hanno diminuito l´uso dell´auto, soprattutto in città, a favore di mezzi pubblici, scooter, bicicletta.
Dal 1995 poi il chilometraggio medio dei veicoli privati è sceso ovunque: il Regno Unito ha iniziato un progressivo abbandono dell´auto (-8%), seguito dalla Francia (-7%) e dalla Germania (-4%). L´Italia? Nello stesso periodo segue una parabola opposta che nel 2006 l´ha portata agli stessi livelli di 10 anni prima.
Ma, se possibile, c´è di peggio: la ricerca del Bipe dimostra che il nostro Paese nella proiezione da oggi fino al 2015 continuerà ad incrementare l´uso di automobili al ritmo di 1,5% per cento l´anno per le vetture a benzina e 0,5% per quelle diesel. Tutti gli altri Paesi europei invece diminuiranno la loro dipendenza dalle quattro ruote, con percentuali variabili dallo 0,5 al 2%.
Ovviamente non si tratta né di scelte né di passione latina per il mondo dei motori. La Ferrari e il mito delle supercar non c´entrano: anche gli automobilisti italiani vorrebbero scegliere altri mezzi di trasporto (metropolitana, bus o tram), ma non possono per un motivo molto semplice: non hanno alternative.
Insomma, uno scenario preoccupante, che potrebbe presto portarci al collasso della mobilità, soprattutto considerando che le nostre strade sono le stesse da 30 anni mentre invece gli altri Paesi europei con i quali ci confrontiamo - almeno dal punto di vista statistico - hanno una crescita delle infrastrutture impressionante. L´esempio della Spagna è sotto gli occhi di tutti: tra il 1995 ed il 2003, la lunghezza della loro rete autostradale è cresciuta del 5% l´anno, ed oggi hanno un´estensione chilometrica pari a quella della Francia, paese più grande d´Europa.
Non va dimenticato fra l´altro che il numero delle auto è in continuo aumento, soprattutto in Italia dove si stimano al 2006 (dati Istat) 48.271.979 abitanti dai 18 anni in poi, a fronte di un parco veicoli circolante di 34.667.487 unità. Il che significa che in Italia circola una vettura ogni 1,4 abitanti (quando nel 1961 avevamo appena un´auto ogni 20,1 abitanti...) e che su questo fronte siamo al primo posto in Europa. «La cattiva abitudine di fare un uso eccessivo delle vetture private anche per brevi spostamenti - spiegano infatti all´Automobile Club - è oggi la principale causa della paralisi del sistema dei trasporti e degli ingorghi urbani che quotidianamente paralizzano le nostre città». Lo conferma anche uno studio della Commissione Europea, secondo cui la media dei nostri tragitti in macchina è di solo 4 km.
E proprio grazie all´incredibile aumento di auto in circolazione si scopre un dato paradossale: il chilometraggio delle macchine come abbiamo visto scende, ma la mobilità di passeggeri in auto aumenta: in 10 anni (1995-2005) in tutta Europa c´è stata una crescita media dell´1,4% annuo - una volta tanto tendenza identica a quella italiana - e per il momento non si assiste a nessun cambio di rotta, così come era stato invece pronosticato dopo il 2003, quando i dati relativi a quell´anno avevano fatto pensare ad un imminente collasso del sistema auto. Il paese europeo nel quale la crescita è clamorosa, è senz´altro la Spagna (+3,8%), seguito da Francia ed Italia (+1,4%), Regno Unito (+1,1%) ed infine la Germania (+0,5%). Ma questa lenta e inesorabile crescita nel resto del mondo si giustifica anche per l´aumento vertiginoso del car sharing e da un diverso approccio ai viaggi. Da noi no: in Italia è solo l´impressionante numero di automobili a far schizzare alle stelle le percentuali. Un esempio per tutti? Nel solo comune di Roma ogni anno si vendono più vetture di quante se ne mettono su strada in tutta l´Austria, avvicinando anche Paesi come Svezia, Svizzera, Portogallo e Grecia...