L’ex cava di amianto si converte
Pannelli solari e sperimentazione - da La Stampa del 17.10.2007
17 October, 2007
L’ex cava di amianto più grande d'Europa può avere un futuro con la produzione energetica di fonti rinnovabili e la creazione di un centro per la diffusione delle energie ecosostenibili.
Il progetto è stato presentato ieri al ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio (arrivato a Ciriè anche per una visita nel vecchio sito dell'ex Ipca, la «fabbrica della morte») dall'assessore regionale all'Ambiente Nicola de Ruggiero e da Corrado Scapino, il presidente della Rsa, la società creata per la bonifica dell'ex Amiantifera.
Una soluzione che consentirebbe, sia di riqualificare il sito, sia di generare degli utili da impiegare per le attività di manutenzione. «Una prima valutazione dell'attività economico-finanziaria consente di stimare, a pieno regime, un utile lordo di circa 400 mila euro all'anno - ha spiegato Scapino e de Ruggiero -. Una cifra indispensabile per la manutenzione del verde e per la sistemazione idrogeologica, indispensabili alla messa in sicurezza del territorio». Le opere in progetto interessano i gradoni pianeggianti del versante sud lato Balangero, considerata posizione ideale per catturare i raggi solari. In tutto dovrebbero essere sistemati 21 mila e 300 moduli da 170 watt ciascuno, per garantire una potenza totale prevista in circa 3,8 megawatt, in grado di fornire energia ad un paese intero. Una soluzione che ha trovato d'accordo sia sindaci di Balangero e Corio, Pierdomenico Bonino e Laura Monaco, sia il presidente della Comunità Montana delle Valli di Lanzo Mauro Marucco. «L'approvvigionamento energetico, negli anni a venire sarà condizione necessaria per sostenere qualsiasi sviluppo - ha sottolineato de Ruggiero -. E non dimentichiamo - ha terminato il ministro - che potrà anche portare qualche posto di lavoro».