UE: richiamo all\'Italia
La Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia ed altri quattro paesi dell’Unione Europea per non aver rispettato le norme comunitarie sulla qualità dell'aria. "Riduca lo smog o scatta la multa".
19 October, 2007
E con questa fanno 89.
L'Unione Europea ha aperto l'ottantanovesimo procedimento di infrazione contro il Belpaese in tema ambientale, puntando il dito contro i superamenti dei limiti di emissione del biossiddo di zolfo. Inoltre, nella raffica di procedure emesse in campo ambientale, per l'Italia Bruxelles ha chiesto informazioni sulle misure intraprese per ridurre le polveri PM10.
L'Italia - arrivata ormai complessivamente a quota 89 contenziosi - e' tuttavia in buona compagnia: per le Pm10, lettere sono state spedite anche altri 22 Stati e per il biossido di azoto, sono finite nel mirino della Commissione, che ha aperto una procedura d'infrazione, anche Francia, Spagna, Slovenia e Regno Unito. Roma, insieme ad altri 11 Stati membri, ha ricevuto inoltre un nuovo avvertimento sulla mancata applicazione della direttiva 'Seveso II' che riguarda i piani di emergenza per quelle zone con impianti industriali in cui vengono trattate sostanze pericolose.
Sul fronte della polveri Pm10 prodotte principalmente dal traffico, ormai il 70% delle citta' europee con piu' di 250 mila abitanti supera i limiti imposti dalla direttiva europea. In discussione c'e' una nuova normativa - all'esame alcuni giorni fa anche degli eurodeputati - per abbassare i limiti imposti e quindi venire incontro a quelle citta' dove la situazione e' piu' difficile. Intanto Bruxelles insiste, pero', nella richiesta agli Stati - unico paese con i limiti rispettati e' l'Irlanda - di adottare misure di prevenzione perche' le Pm10, ricorda il commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas, causano asma, malattie cardiovascolari e cancro. <font size="1"><i><b>- S.C.</b></i></font>