Venti milioni di euro per la mobilità ciclabile
Sarà presentato durante la Fiera del ciclo e del motociclo il Piano del Comune a sostegno della ciclabilità. Pace tra pedoni e ciclisti
22 October, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Venti milioni di euro per piste ciclabili, bike sharing, rastrelliere da mille posti, corsie riservate alle due ruote sui marciapiedi, Sono i punti di forza a sostegno della ciclabilità che il Comune di Milano illustrerà alla Fiera del ciclo e motociclo in programma a Rho dal 6 all’11 novembre. Un Piano ambizioso che diventa più urgente se si pensa ai gravi incidenti che hanno visto coinvolti i ciclisti in città anche di recente. Entro la fine dell’anno dovrebbero già arrivare le nuove rastrelliere.
La strategia a sostegno delle due ruote inizierà il proprio cammino dal centro cittadino. Saranno “allacciate” le piste ciclabili esistenti ma scollegate tra di loro, partendo probabilmente da Corso Como e Vittorio Emanuele. Percorsi di collegamento saranno realizzati lungo l’asse Duomo-Monforte, Duomo- Castello, Duomo-Porta Nuova. Il prossimo anno si lavorerà alla creazione di piste ciclabili, tra cui un “raggio verde” di 8,5 kilometri che collegherà via San Marco a Parco Nord Milano passando dalla Bicocca e dalla Martesana. Un secondo raggio collegherà invece il centro a piazzale Maciachini. In tutto i “raggi” da realizzare saranno otto, per un totale di 72 kilometri che attraverseranno la città entro il 2015. Una novità importante sarà rappresentata dal bike-sharing, il sistema di affitto temporaneo di biciclette pubbliche come è stato avviato a Parigi e a Barcellona.
“Vogliamo rispondere alle esigenze di chi pedala” spiega l’Assessore alla mobilità <b>Edoardo Croci</b>, mentre per <b>Maurizio Cadeo</b>, Assessore al verde, si tratta di “una visione strategica che ci permetterà di vivere meglio”. Più cauti i rappresentanti delle associazioni ciclistiche. <b>Luigi Riccardi, presidente della Fiab</b>, l’associazione amici della bicicletta, richiede oltre alle piste ciclabili altri strumenti di moderazione del traffico: più autovelox, una consulta sulla sicurezza stradale, e “ridurre la velocità, un demone che produce morti”.