Mauro:
Il docente del Poli: non bisogna aumentare le spese dei cittadini. Come a Londra In Inghilterra ha funzionato ma dipende tutto da come sarà gestito
20 January, 2004
GINO LI VELI Vito Mauro, docente del Politecnico, da anni studia i problemi del traffico nelle grandi città e soprattutto l´applicazione di soluzioni telematiche per risolverli. Professore, l´introduzione di un ticket d´ingresso nella zona a traffico limitato di Torino, tra le 7,30 e le 10,30, allo studio dell´amministrazione comunale, le sembra una buona soluzione? «La scelta in sé può non essere negativa. L´esperienza delle città europee che l´hanno adottata , in particolare Londra (5 sterline al giorno per entrare e parcheggiare) mostra esisti positivi e ha portato ad un miglioramento della situazione. Dipende da come viene attuata, dai criteri che si propongono, dalla capacità di gestione». Ma la situazione londinese può essere paragonata a quella di Torino? La capitale inglese non ha una situazione infrastrutturale, una rete di linee di metropolitana decisamente superiore a quella torinese? «Certamente ma le scelte di programmazione, in materia di viabilità, non possono dipendere dal totale completamento delle opere né si può pensare che s´introducano indipendentemente dalla situazione esistente.». Esistono comunque molti dubbi all´interno della maggioranza e della giunta torinese sulla scelta d´introdurre un pedaggio per l´accesso: in molti temono che si trasformi in una soluzione discriminatoria verso i ceti con meno possibilità. Lei che ne pensa? «Indubbiamente quando si pensano a scelte di questo tipo bisogna evitare di aggiungere costi a costi. Già il parcheggio nella zona blu, che ha portato benefici, prevede una spesa. Un ulteriore aggravio sarebbe da valutare con molta attenzione. Torino ha però un vantaggio: un sistema di trasporto pubblico , per quanto riguarda l´accesso in centro, che è certamente competitivo con il mezzo privato. A volte s´impiega meno tempo con il bus che con l´auto privata. Ma il vero problema non è quello legato all´aspetto economico». E su quale aspetto bisogna puntare l´attenzione? «Quando si fanno scelte di questo tipo, allo studio in tutte le altre città italiane, bisogna anche mettere in piedi una rete di controlli efficaci in modo che si evitino diseguaglianze o abusi. L´allargamento dell´attuale zona a traffico limitato è indubbiamente un problema complesso. Bisogna dotarsi di strumenti sicuri di controllo». Professore, lei boccia o promuove l´ipotesi del pedaggio? «Non si può procedere con questi schematismi. Da quel che ho compreso quella di cui si sta discutendo nell´amministrazione torinese è un ?ipotesi riguarda una misura limitata alle tre ore di validità dell´attuale zona a traffico limitato. Il suo ampliamento provoca alcuni aggiustamenti, al di là dei permessi che esistono. L´introduzione di un pedaggio d´ingresso può essere una soluzione. Non la sola. Certo dipende dalla sua entità. E da come verrà regolamentata».