A Milano presentato il Piano per la mobilità ciclabile
Bike sharing, 70 km di nuove piste ciclabili, più spazi sosta per le bici. Il comune vuole aumentare il numero dei ciclisti
08 November, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Alla vigilia della Conferenza nazionale della bicicletta, che si tiene a Milano, l’amministrazione meneghina presenta il proprio, e atteso, piano comunale per la mobilità ciclabile. L’assessore Croci ne aveva già anticipato alcuni contenuti all’inaugurazione del salone del ciclo e motociclo: poi, dopo l’illustrazione durante la seduta della giunta, ha comunicato ufficialmente il progetto dell’amministrazione comunale sulla <b> mobilità dolce </b>.
Il Piano prevede di realizzare entro il 2011 circa <b>70 km di percorsi ciclabili</b> che, sommati a quelli esistenti, arriveranno a 131 km. Certo siamo ancora lontani dai 330 km previsti nel vecchio piano della mobilità ciclabile del 1980, comunque un passo avanti notevole rispetto all'immobilismo degli anni scorsi è stato fatto. Almeno 16 km di piste saranno realizzati nel centro città, con la speranza che incentivi l’ingresso in centro in bicicletta, che oggi si attesta intorno al 4,1 per cento del totale degli ingressi secondo i dati di <b>un’indagine condotta da Atm e Agenzia per la mobilità</b>. Gli stessi dati rivelano che in città ci sono ogni giorno circa 132 mila spostamenti. Di questi 20 mila milanesi usano la bici per lavoro e 4 mila per motivi di studio. Per queste ragioni <b>“puntiamo sulla forte crescita del numero dei ciclisti”</b> spiega l’assessore alla mobilità <b>Edoardo Croci</b>.
I primi interventi saranno fatti già entro la fine dell’anno: Marescalchi-Corelli, Cascina Gobba-San Raffaele, Largo Marinai d’Italia-Alessandrini, Mugello-Carbonera.
Nel 2008 partiranno i lavori per creare i percorsi tra centro storico e periferia: Duomo-Porta Nuova, Duomo-Monforte, Duomo-Porta Romana, Duomo-Porta Sempione, Duomo Porta Ticinese, Castello-Porta Ticinese, Castello-Porta Nuova. L’intenzione sembra abbastanza chiara, in epoca di Ecopass, che entrerà in vigore il 2 gennaio prossimo, diventa prioritario rafforzare e incentivare la mobilità ciclistica da e verso il centro storico.
A questi interventi urbanistici si aggiunge l’avvio dal prossimo anno del <b>bike-sharing</b>, una bella esperienza importata da alcune città europee come Parigi e Lione. A Milano il comune metterà a disposizione, entro l’aprile 2008, <b>5000 bici pubbliche</b> con 250 stazioni collocate in diversi punti della città e distanti non più di 300 metri l’una dall’altra. Sono previsti anche maggiori spazi di sosta per le bici che il prossimo anno saranno 16000, un quinto in più di adesso.
L’intera operazione comporta un investimento economico elevato per le casse del comune: 30 milioni di euro per la realizzazione delle piste ciclabili messe a bilancio nel 2008 (ma si cercano anche contributi da privati), 5 milioni di euro per il bike-sharing a cui vanno aggiunti 2 milioni all’anno necessari per la sua gestione.
Il Piano della mobilità ciclabile nasce dalla collaborazione del Comune di Milano con enti e associazioni come Ciclobby, l’Agenzia per la mobilità, il Politecnico, la Fondazione Cariplo.
E’ soddisfatto del Piano <b>Luigi Riccardi</b>, presidente della Federazione amici della bicicletta, anche se esorta: “in attesa della realizzazione del piano usiamo i marciapiedi e usiamo qualche strada perché di tempi lunghi si può anche morire”.