Ad Inzago la discarica si farà
La Regione autorizza la realizzazione della discarica di Inzago. Per Legambiente in arrivo 120.000 tonnellate di rifiuti
16 November, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
L’assessore regionale <b>Massimo Buscemi</b> ha annunciato che sarà realizzata la discarica di Inzago. Nonostante il parere sfavorevole espresso dal consiglio provinciale e da quello regionale, la giunta regionale lombarda autorizza la realizzazione del nuovo impianto nella cittadina in provincia di Milano.
La discarica sarà limitata ai rifiuti inerti e quelli urbani trattati, mentre è prevista la bonifica della vecchia discarica abusiva a spese del gestore. Per l’assessore Buscemi la discarica si rende necessaria a causa del enorme flusso di rifiuti nel milanese. E’ la stessa ragione avanzata dai sostenitori della realizzazione del futuro termovalorizzatore nel sud milanese.
La legge in materia prevede che sulla realizzazione delle nuove discariche spetti alla provincia esprimere un parere sull’apertura. E’ quella di Milano nel corso della Conferenza dei servizi aveva già detto no alla prospettiva di una nuova discarica. Per Buscemi invece durante quella Conferenza dei servizi la Provincia aveva espresso due pareri: uno contrario di tipo politico (che però non è vincolante) e uno favorevole di tipo tecnico (che invece è vincolante). Ribadisce la posizione contraria della Provincia, l’assessore <b>Bruna Brembilla</b> che sottolinea: “Nella Conferenza dei servizi la Provincia di Milano ha dato il proprio parere sfavorevole all’autorizzazione alla realizzazione della discarica di Inzago ritenendo inopportuno costruire un altro impianto”. Preoccupata <b>Legambiente Lombardia</b> che prevede 120.000 tonnellate di rifiuti in arrivo a Inzago. <b>Damiano Di Simine</b>, presidente di Legambiente Lombardia ritiene che: “Occorre migliorare la raccolta differenziata ma è arrivato anche il momento di arrestare la continua crescita della produzione complessiva di rifiuti: l'obiettivo della riduzione deve entrare a pieno titolo nelle strategie regionali”.