Il sindaco assediato rilancia : \'Ticket, sosta a pagamento per tutti e poteri speciali\'
In un' aula resa rovente dalle polemiche, la Lega si dissocia dalla maggioranza nel voto per le vicepresidenze
20 January, 2004
Per tre volte, nell\' aula del Consiglio comunale occupato dal centrosinistra, Gabriele Albertini non era neppure riuscito a parlare. Ieri ha presentato il suo programma malgrado il rumoreggiare in sala del pubblico e dei consiglieri d\' opposizione. E ha fatto il botto, il sindaco. Annunciando a sorpresa due misure antitraffico per il futuro: far pagare chi risiede in centro storico per parcheggiare sotto casa, e istituire un pedaggio d\' ingresso per le macchine in arrivo a Milano. Due «ipotesi» che inserite del discorso programmatico diventano pesanti ipoteche politiche del sindaco. Che giusto questa mattina, sempre in tema, andrà a Roma dal governo amico a battere cassa, chiedendo i poteri commissariali per traffico e ambiente. Palazzo Marino, ieri. Gabriele Albertini presenta il suo programma. Mezz\' ora di discorso, unico assente della nuova giunta l\' assessore Paolo Del Debbio. Parla, il sindaco, in un\' aula dove pace non c\' è: le opposizioni protestano, dal pubblico gli esponenti di vari comitati ambientalisti urlano «vergogna» per come è finita la storia del referendum. Ma anche nella maggioranza non c\' è pace, alle prese con la prima azzuffata interna. Nella Casa delle Libertà il condomino Lega protesta duramente contro gli alleati: «Non siamo qui a fare tappezzeria», manda a dire ad An e Forza Italia il capogruppo del Carroccio, Matteo Salvini. Spiegazione: il Consiglio elegge i suoi vicepresidenti, due vanno all\' opposizione (Pietro Rutelli della Margherita e Marilena Adamo dei Ds), due vanno alla maggioranza (Riccardo Albertini di Forza Italia e Rosy Parlanti di An). Così An e Forza Italia hanno lasciato fuori la Lega. Risultato: il Carroccio vota scheda bianca non sostenendo i candidati della maggioranza. Una grana di cui il sindaco non si cura. Come non si cura delle contestazioni in aula per il referendum Aria Pulita. Il sindaco risponde che «incredibilmente gli stessi che l\' avevano proposto hanno fatto di tutto perché poi non avvenisse nella data prevista e infine lo hanno boicottato disertandolo». Albertini, spiegano, vuole addirittura fare un esposto contro chi tra i referendari ha promosso i ricorsi al Tar per bloccare la data del voto. Il discorso del sindaco parte da un esordio inequivocabile: «Lo scorso 13 maggio i milanesi hanno scelto chi deve governare la città». Poi mezz\' ora di discorso, con le cose da fare, partendo dalla richiesta di poteri commissariali già fatta al governo. Oggi quella richiesta il sindaco la porterà a Roma, dove incontrerà tre ministri (Scajola agli Interni, Lunardi alle Infrastutture, Matteoli all\' Ambiente) e dove sarà ricevuto anche a Palazzo Chigi. Qui non vedrà Silvio Berlusconi ma il sottosegretario Gianni Letta. E sul traffico, Albertini annuncia a sorpresa due misure che mai aveva fatto proprie: sosta a pagamento in centro storico per i residenti, e pedaggio d\' ingresso in città per le auto dei pendolari. Le chiama «ipotesi di studio», il sindaco. E subito, in giunta a fine discorso l\' assessore di An Roberto Predolin si affretta a liquidare la cosa con un «sono solo ipotesi, vedremo». Come dire, si dovrà fare i conti con i partiti. E sarà battaglia. Non è un caso che l\' assessore ai Trasporti Giorgio Goggi dica: «Questa è una volontà politica del sindaco, noi dovremo studiare come realizzarlo». Per ora, giurano in Comune, progetti concreti non ce ne sono. Ma la sosta a pagamento per i residenti in centro dovrebbe significare un canone mensile o annuale per parcheggiare in strada, nei posti delimitati dalle strisce gialle. Il pedaggio d\' ingresso in città, invece, si applicherebbe solo alle auto dei non residenti a Milano. Escludendo i mezzi che trasportano merci. E poi, gli altri temi. Sull\' immigrazione: «Chiederemo al governo di poter intervenire nella determinazione dei flussi», dice Albertini. Ma al governo ricorda anche la maggiore autonomia che «lo Stato centrale deve concedere ai Comuni». Sulle opere da realizzare, il sindaco cita nuove linee della metropolitana, isole ambientali e pedonali, la grande biblioteca di Porta Vittoria, la cittadella della moda a GaribaldiRepubblica, il Centro congressi a Rogoredo. Per la sicurezza, promette nuove assunzioni di vigili urbani per passare da 3mila a 5mila ghisa. Infine il sindaco torna sulla mancanza dei depuratori: «Dobbiamo cancellare questa vergogna internazionale».